giovedì 30 luglio 2009

Il viaggio dell'elefante

di José Saramago - Einaudi

Pronti? Si parteeee! E l'elefante salomone (rigorosamente in minuscolo), lentamente, passo dopo passo, dalla lontana Lisbona, passando per la Spagna, si muove per raggiungere, come un pacco regalo, la fredda Vienna.
Il libro va letto come se il lettore fosse sulla groppa dell'elefante che dondolando si muove nell'Europa del lontano cinquecento. Tra cerimoniali quotidiani, arciduca spocchiosi, comandanti di truppa leali e affidabili, preti in preda alle peggiori superstizioni e cornac indiani - chi accudisce e guida, in perfetta simbiosi, l'amico elefante - contornati dai mille dubbi.
La storia, grottesca nel suo profondo, è tenuta insieme da un'ironia e da un distacco che lascia il lettore sprovveduto, e non, in uno stato di perenne invidia letteraria. E per sopravvivere alla vergogna, corre a prendere tutto quanto ha scritto nel tempo e, di nascosto, lo getta via. Senza neanche passare per il riciclo.

lunedì 20 luglio 2009

La guerra dei figli

di Lidia Ravera - Garzanti


Il terrorismo, gli anni ’70, l’attacco al cuore dello stato, il delitto Moro. Temi forti, sconvolgenti, pieni di sangue e dolore. Saggi, racconti in prima persona, pentimenti, romanzetti di bassa

qualità. Molti sputansentenze senza arte né parte, solo al soldo del potente di turno.

Questa fatica di Lidia Ravera è totalmente diversa di tutte quelle che ho già incontrato e che hanno affrontato il tema della ‘guerra civile’ in Italia in quegli anni.

E’ l’unico libro che affronta il tema della deriva terroristica dal di dentro di una famiglia. Ma soprattutto con gli occhi di una sorella, minore, della ‘compagna che ha sbagliato’.

E’ impressionante vedersi catapultare all’interno delle dinamiche familiari - come se fosse la tua! - alle prese prima con una sana e pulita ribellione, poi con un contrasto che porta alla ‘fuga’ dalla famiglia, e poi ancora, drammaticamente, doversi misurare con la clandestinità di una sorella, con le sua azioni criminose e con il suo forzato esilio.

E il libro, almeno per me, è tutto lì.

L’evoluzione di una rapporto tra sorelle, da sempre unitissime, da amore, complicità, copertura reciproca e trasgressione adolescenziale, per poi diventare angoscia e preoccupazione, fino a sfociare nella presa di coscienza e quindi nell’abbandono di un rapporto che ormai non poteva più esistere.

Un libro, duro, intimo, trascinante in alcune parti. Un libro che trasuda sofferenza, quella vera. Un libro sulla fine di un amore, quello più puro, tra sorelle (o fratelli).

La Ravera è straordinaria. Anche questa volta.

martedì 14 luglio 2009

domenica 12 luglio 2009

La danza del gabbiano

di Andrea Camilleri - Sellerio

Vado controcorrente. Spero di evitare la scomunica e forse l'arresto. Spero anche che mi rivolgano ancora la parola, parenti e amici. Ma a me questo ultimo Montalbano non è piaciuto.
E non è stanchezza verso Vigata, verso Catarella e le sue storpiature. E nemmeno fastidio verso le gag ricorrenti con Lattes, Mimì e chi passa per il commissariato
A me Camilleri/Montalbano continuano a piacere, e li leggo con altrettanta goduria mentale.
Ma la storia di quest'ultimo episodio sta poco in piedi, ha una sua dignità d'essere ma si perde in inutili particolari e personaggi, fino a un finale che sembra essere stato scritto perché l'autore stesso non ne poteva più. Anche Leonardo non ha dipinto tutte Ultime cene. Anche Michelangelo non ha scolpito tutte Pietà. Non tutte le ciambelle riescono con il buco etc etc etc.
Mi sembra di sentire una sirena, aiutooo!... sarà meglio che scappi in Svizzera.

 
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