martedì 29 giugno 2010

L'uomo sul tetto

di Maj Sjöwall e Per Wahlöö - Sellerio
I libri della coppia scandinava, man mano che ci avviciniamo alla fine della serie (questo è l'ottavo sui dieci scritti e pubblicati prima della morte di Wahlöö), diventano sempre più crepuscolari.
La storia è sempre 'gialla', è sempre un'indagine di polizia su un qualsiasi crimine consumato nella Svezia degli anni '70. Il commissario Beck troneggia, discreto e deciso, sempre al centro della vicenda e porta alla fine la soluzione dell'intreccio criminale.
Ma tutto intorno ormai sembra che stia crollando, con una costante mancanza di fiducia nel futuro, con una formidabile e crescente insicurezza sociale.
Un mondo che sembrava essere 'perfetto', e confortevole, comincia a perdere i pezzi, e i libri dei due autori svedesi lo rilevano, in modo cinico e puntuale.
Questi libri sono bellissimi, e lo ripeto ogni volta che ne prendo in mano uno nuovo.
Ora capisco perché la coppia svedese è definita da tutti la coppia 'madre' del giallo moderno e del noir.
Ribadisco: leggeteli tutti!

giovedì 13 maggio 2010

Donna alla finestra

di Catherine Dunne - Guanda

Un'insolita Dunne in questo ultima sua fatica. Sempre di famiglia, si parla, sempre di dinamiche tra coppie, sempre di rapporti con figli più o meno problematici, sempre storie di affetti, odi, amori, rivalità.
Ma con un elemento in più, determinante: l'angoscia, di perdere tutto.
Questa donna si affaccia alla finestra del mondo rendendosi conto che la sicurezza, l'agiatezza, e anche la serenità, possono scomparire da un momento all'altro.
Un romanzo nella crisi del mondo, nell'improvviso baratro che si può aprire sotto a ognuno di noi.
E' un 'thriller' angoscioso e delirante, che ci presenta una carrellata di gente 'cattiva', sadica e bastarda che a seguito di presente ingiustizie familiari, presentano il conto nel modo peggiore: perseguitando.
Una Dunne che si aggira in modo attento e meticoloso, nei meandri della mente, nelle dinamiche affettive, sempre con uno sguardo vigile alla forze e alla capacità di reazione che le donne hanno, spesso a differenza degli uomini.
Non è la sua migliore prova. Troppa tensione, troppa ansia, troppa sofferenza.
Io che sono un amante dei suoi libri precedenti, la preferisco quando 'spacca' la famiglia per poi ricomporla, oppure per crearne una nuova.
Qui il finale è perdente, triste.
Magistrale il clima cupo e opprimente.
I personaggi, nessuno escluso, sono odiosi, antipatici.
Alla fine sei contento, molto.
Non è un bel segnale.

giovedì 6 maggio 2010

Le perfezioni provvisorie

di Gianrico Carofiglio - Sellerio

Per leggere questo libro in perfetta sicurezza, per non prendere nessuna malattia durante la lettura, è necessario munirsi di sciarpa e guanti di lana. A ogni pagina si corre il rischio di prendere un'infreddatura da tante finestre l'autore apre nel mezzo del racconto.
Questa nuova impresa investigativa dell'avvocato Guerrieri - la ricerca di una giovane scomparsa tra Roma e Bari - è una storia minima che viene continuamente interrotta e distratta da reiterati rimandi, flashback, ricordi, racconti paralleli. Una pratica narrativa che non ho mai amato particolarmente, e che questo libro adotta come scelta centrale di tutta la narrazione.
E forse senza senso, senza necessità.
Intendiamoci, l'autore ha tutto il diritto di guidare la sua penna nelle direzioni che più gli aggradano.
Ma questo 'abuso' porta il lettore un po' rompiscatole a farsi delle domande, sul perché e il percome, su cosa l'autore, presumibilmente, cerca di dirci.
Alla fine sei un po' stanco di questi pezzi di libro che allungano il brodo, che distraggono, che sembrano voler più che altro, celebrare il protagonista, raccontarlo, metterlo in mostra.
Forse Carofiglio ha pensato di avere qualche debito con il suo avvocato protagonista e ha deciso di celebrarlo un po', gratificarlo.
Tant'è.
Il libro scorre via veloce, ma è lontano anni luce dalle prove precedenti con cui l'autore barese si era presentato sulla scena letteraria dell'ex Bel Paese.
Dopo tutto, anche le sinfonie di Beethoven non sono tutte belle uguali.
E poi, si sa, il gusto personale fa la sua parte.
Comunque Carofiglio scrive maledettamente bene.

sabato 24 aprile 2010

La ballata dell'amore salato

di Roberto Perrone - Mondadori

L'autore alla fine, nei ringraziamenti, ci rivela che, questa fatica letteraria del giornalista ligure, nasceva come un racconto, breve o lungo che sia. E che dopo è 'diventato' un romanzo. Ecco questo è il limite di questo libro.
Un uomo, in odore di trasloco a seguito della sua vedovanza, attende la visita domenicale del figlio per pranzo. E' domenica di derby a Genova e lui, tranne il giorno della nascita di suo figlio, non ha mai mancato all'appuntamento.
La parte che 'attende' il figlio è tremendamente noiosa, monocorde. E' un continuo flash back che ci racconta la sua vita, la sua storia, la guerra, 'quell'incontro' in galleria, il lavoro....
Leggerla è proprio come ascoltare un uomo con una voce atonica, monotona, terribilmente soporifera. Questa secondo me è la parte allungata come il brodo, in modo da realizzare un libro, un romanzo.
Poi, credo sempre io, inizia il racconto originario, brioso, ricco, spigliato, in cui l'uomo si ritrova vivo, la famiglia esiste, la storia del suo innamoramento, la vita.
Cambia proprio ritmo il libro, a un certo punto, e tutto diventa affascinante.
Così l'ho vissuta questa lettura. Conclusa in una notte insonne alla ricerca degli odori di mare che salgono dal porto di Genova sempre presente nel racconto e nella continua ansia sognatrice di rivivere la meravigliosa storia d'amore, quello vero, del protagonista con quella donna che diventerà sua moglie.
Non so se consigliarlo, proprio non lo so.
Vedete voi.

lunedì 19 aprile 2010

Il monaco inglese

di Valeria Montaldi - Rizzoli


Sono un appassionato medievista dilettante. E ricerco l'atmosfera, i colori, i sapori e gli odori del tempo non solo tra i saggi di storia, ma anche sfruttando la fantasia e la creatività dei romanzi storici, più o meno dettagliati.
Valeria Montaldi è riuscita nelle sue opere più famose, a ricreare l'atmosfera del tempo, senza tralasciare la suspense, gli intrighi, gli amori e gli scontri tipici dell'epoca. Con un protagonista principale, il monaco Matthew,  un po' uomo, un po' testimone di Dio, un po' detective, un po' politico.
Questo episodio non è tra i migliori dopo gli esempi di qualche anno fa come 'Il signore del falco' o 'Il mercante di lana', anche se tutto svolto nella Milano del Duecento, città polverosa e sudicia, immediatamente circondata da boschi, acque, lupi e personaggi inquietanti di ogni risma.
La storia ricalca episodi realmente accaduti, con qualche personaggio di natura storica.
Ma è debole. La storia stenta, saltabecca, manca di linearità. A volte si ha la sensazione che il libro, mi perdoni l'autore, non sia finito, sia quasi una bozza.
Anche se la parte finale parzialmente riscatta il libro, con un'evoluzione insolita della storia.
Sono comunque libri, quelli della Montaldi, non per giallisti sfegatati che digeriscono tutto.
Sono libri raffinati, per cultori del genere.

martedì 13 aprile 2010

Le ho mai parlato del vento del nord

di Daniel Glattauer - Feltrinelli

Volete farvi trascinare tra le righe folli di uno scambio infinito di email?
Volete bearvi nella formidabile ironia della protagonista femminile di questo magnifico epistolario 2.0?
Volete farvi rassicurare dalla pacatezza e dalla sicurezza verbale del protagonista maschile?
Volete sognare a bocca aperta con le insinuazioni erotico-sentimentali virtuali dei due protagonisti?
Volete viaggiare in un amore che sembra sbocciare tra le righe e le emozioni due signori adulti che si rincorrono come due adolescenti?
Bene, leggete questa chicca mitteleuropea.
Un uomo e una donna che per sbaglio si conoscono via email, e che da questa conoscenza occasionale si raccontano, si annusano, si affascinano, si adulano, si insultano, si mollano, si riprendono, si amano, si corteggiano...
Un bellissimo viaggio nella psicologia dell'uomo, nella sua mente e nelle sue dinamiche. Un bellissimo viaggio nelle ambizioni di felicità di ognuno, aldilà delle convenzioni, dei matrimoni, delle età.
Con uno stile orchestrale in continuo crescendo, in cui si aggiungono ogni pagina nuovi strumenti, fino a un momento assordante, in cui quasi non distingui più le note e le armonie.
Con un finale talmente atteso che lascia l'amaro in bocca.
Sembra che in Austria sia già uscito il seguito, e che poi ci sarà il seguito del seguito. Speriamo che non si rovini tutta l'atmosfera. A volte bisogna avere la capacità di fermarsi.
Bellissimo libro, credetemi.
Per sognare, sorridere e appassionarsi.

domenica 28 marzo 2010

Sarti Antonio: caccia tragica

di Loriano Macchiavelli - Einaudi

Sarti Antonio, sergente, in questo caso tocca il fondo.
Il fondo del questurino sfigato, maltrattato, deriso, picchiato, da tutti.
Francamente un po' troppo.
Sembra proprio che l'autore, in questo caso, superi il suo proverbiale distacco nei confronti del suo anti eroe, per passare alle via di fatto, gettandolo in un'indagine in cui farà la fine del poliziotto un po' imbranato e sicuramente senza capacità e fermezza. E facendogli fare la figura del tonto.
Il libro è del 1981, e i temi politici e l'aqmbiente degli anni '70 vcominciano a venire meno, perdendo in questo modo un po' di freschezza.
L'operazione che sta facendo Einaudi comunque è straordinaria, riproponendoci la serie di Sarti Antonio, sempre guidato, è vero come si dice, dall'egregio Raimondi Cesare, ispettore.

mercoledì 24 marzo 2010

Una mostra delle meraviglie

Ma vero vero!!!
Si inaugura stasera, alla biblioteca Ambrosiana, una mostra che promette meraviglie.
La biblioteca Ambrosiana è un'istituzione per Milano. Un luogo straordinario dove si ritrovano gioielli della storia del libro e codici rarissimi e unici. Ma come tutte questi luoghi del sapere spesso sono inaccessibili ai più, almeno per i libri e le opere più rare e storicamente importanti.
La mostra  - La Biblioteca delle meraviglia. 400 anni di Ambrosiana: il mondo a Milano - ci permette di prendere contatto visivo con una serie di tesori e di rarità, anche attraverso supporti multimediali e spettacolarità diffusa.
La mostra si apre oggi 24 marzo e termina il prossimo 27 giugno.
Io ci vado domenica mattina con i miei figli, così si sorbiscono una bella polpetta di cultura e crescono meglio.
Tutti sono tenuti, anzi obbligati, ad andarci. L'occasione è troppo ghiotta.

lunedì 22 marzo 2010

La mamma del sole

di Andrea Vitali - Garzanti

Io ho un debole per Vitali. E quando si ha un debole per qualcuno si è poco obiettivi, si vede la luce anche quando c'è penombra.
Questa è l'ennesima volta dello scrittore di lago che ci trascina, dolcemente, nel ventennio, a Bellano, tra carabinieri, morti, vetri rotti e caldo infernale.
E' l'atmosfera che la fa da padrone. E' l'ambiente, il senso di realtà sospesa che rende tutto ciò affascinante e intrigante.
Due donne nel mistero del lago e due storie opposte, per certi versi molto simili.
E un mondo che non c'è più che guarda il tutto dall'alto, sorridendo, prendendosi gioco di se stesso, lasciando spazi all'ironia, al grottesco, alla cattiveria e alla dolcezza.
Bello leggere Vitali.

lunedì 15 marzo 2010

La storia di un matrimonio

di Andrews Greer -  Guanda

Sì, tutto quello che volete, la tenacia della moglie, le insidie omosessuali, il passato in guerra, il figlio poliomelitico, i neri, l'America bigotta e ignorante del dopoguerra. Va bene tutto, ma questo libro non lascia il segno, neanche un po'.
Siamo negli anni cinquanta, nella non ancora liberal San Francisco. Una storia strana, dove il passato improvvisamente ritorna, scombussola, mette in discussione e cerca di sovvertire lo status quo ' normale'.
E allora la famiglia viene investita da un ciclone che rimette in discussione il matrimonio, apre le porte a un'omosessualità mai sopita del marito, e porta l'unione a una sua naturale distruzione.
E' a questo punto che la moglie, ma soprattutto la madre, mostra i muscoli, contratta, litiga, cede, si riprende, solo per salvare suo figlio. Fino a un finale, naturalmente, a sorpresa.
La moglie, o meglio la madre, sceglie non di difendere il matrimonio, ma di difendere solo il figlio. E la chiave di lettura di tutto questo è veramente inquietante.
Il libro ha ampie zone oscure, ha una struttura ballerina. Talvolta, addirittura!, non si capisce chi parla, chi è chi, chi è bianco, chi è nero.
E' veramente fastidioso dover tornare indietro alle pagine appena lette per cercare di capire. E spesso invano.
Un buco letterario nell'acqua.

venerdì 5 marzo 2010

Il peso della farfalla

di Erri De Luca - Feltrinelli


Leggere bene fa bene alla pelle e al cuore.
E leggere Erri De Luca significa, per eccellenza, leggere bene.
Questa è una storia al limite. E’ l’unione di due nemici, un camoscio e il ‘suo’ bracconiere, che si inseguono, per una vita, per incontrasi alla fine delle rispettive carriere: da una parte il capo branco, il re dei camosci e dall’altra il cacciatore, di frodo, da sempre e da tutti riconosciuto il migliore, il più bravo, l’imbattibile.
E’ una storia di solitudine, di silenzi, di marce e arrampicate straordinarie; è una storia d’amore, di lotta, di possesso, di presunzione.
Il cacciatore, ormai avanti negli anni, sa di essere alla fine, come la sua preda, da troppo tempo a capo del branco, e ormai insidiato dai suoi stessi figli alla ricerca del comando.
Entrambi sanno, ed entrambi sono alla ricerca di una ‘uscita’ di scena elegante, discreta e definitiva.
E’ comunque una storia d’amore verso la montagna, verso la natura, verso gli animali, in eterna contraddizione con la caccia, inutile pratica dal gusto sadico.
Il libro è bellissimo, onirico, sospeso tra cielo e monti. E’ un libro profumato, visto che l’odore, l’olfatto, il riconoscimento, direi reciproco, attraverso il naso è un elemento che fa da collante a tutte le pagine.
Compratelo, leggetelo, fatelo leggere, leggetelo ad altri. Non fatevi sfuggire questa occasione per stare meglio. Meraviglioso.

giovedì 4 marzo 2010

Le quaranta porte

di Elif Shafak - Rizzoli

Un viaggio nel tempo, nell'uomo e nella sua storia. Un volo a braccia aperte nella spiritualità, nelle diverse concezioni dell'uomo e del suo stare al mondo. Un planare dolce nell'amore e nella sua capacità di rivalsa contro il brutto e il triste.
Un libro nel libro. Leggere 'Le quaranta porte' è un esercizio per la mente, perché impone un continuo confronto tra diversità, tra tempi e tra gli uomini.
La prima parte ha difficoltà a decollare. Si incarta spesso e volentieri, annoia. Ma prepara il terreno per un'accelerazione nella seconda in cui tutto diventa splendido, luminoso, forte.
La conclusione, drammatica e solennemente triste, comunque ci dà speranza in un futuro migliore, in un riscatto personale e in una vita più serena.
Un libro impegnativo, che lascia il segno.
Aprite le prime pagine consci di iniziare un'esperienza insolita e infinitamente dolce.
Un buon modo per far scappare la mente.

Un uomo solo

di Christopher Isherwood - Adelphi

Un libro di grande successo commerciale, grazie anche al film. Una vera delusione.
C'è poco da dire. L'errore è mio che non dovrei leggere libri dai più osannati e che alzano, pericolosamente le mie aspettative.
Una noiosa storia di solitudine e di nostalgia che che si trascina per pagine e pagine senza nessuna speranza.
Amo i libri di sofferenza. L'importante, come tutto, che sia trattata con eleganza e un minimo di distacco.
Non amo i libri che si piangono addosso.
Questo è uno di quelli.
Sotto un altro, e speriamo in bene.

lunedì 15 febbraio 2010

La regina dei castelli di carta

di Stieg Larsson - Marsilio

Libero! Finalmente libero. La trilogia è finita. Di Millenium e della psicopatica hacker non se ne saprà più nulla, mai più. A meno che qualche impavido erede non si dia da fare per continuare questo stillicidio.
Ottocento pagine e oltre a libro, decine di personaggi, molti dei quali inutili, parentele continue e reiterate e incrociate, spie, servizi segreti, stampa libera, stampa prezzolata, pulotti buoni e cattivi, ministri, presidenti, donne, uomini, stupri, omicidi, pestaggi, furti, ospedali, ricoveri, pazzi e psichiatri, maltrattamenti, pedofili, computer, redazioni, segretarie di redazione, redattori, detrattori, forse anche qualche trattore, freddo, caldo, mare e monti, neve.... insomma un  frappé di tutto e di più che sta insieme con la colla, appassiona poco, e soprattutto annoia.
Io non capisco tanto successo, tanto accorrere in libreria, tanta ammirazione.
Non ha neanche quel tono 'gelido' che quasi sempre compare nei giallisti nordici, quel freddo non solo climatico che tanto rende affascinanti i gialli scandinavi. Anzi, sono libri molto mediterranei, molto caldi, e proprio per questo si avvicinano a molti altri e quindi li rendono poco originali.
Ma tant'è. Sono io quello fatto male. Vince chi vende, mica chi critica, tra l'altro solo sulla base dei suoi gusti personali. E poi, a che titolo?
Una cosa però me la passerete, perché mi è rimasta proprio qui.
Ma questi per anni, per oltre 2.400 pagine, per migliaia di pasti consumati, si cibano solo di caffé e di tramezzini? E poi con che cosa? io non l'ho capito...

giovedì 4 febbraio 2010

Nel nome del padre

di Gianni Biondillo - Guanda

Se uno si aspetta di trovare l'ennesima vicenda dell'ispettore Ferraro da Quarto Oggiaro, cade pesantemente in un drammatico malinteso. Se poi siete, cari uomini e magari padri, alla ricerca di lettura di evasione, del genere 'stasera non voglio pensare a niente' oppure 'non so se leggere o guardare il Grande Fratello in versione siberiana, allora questo libro non fa per voi.
Se invece volete calarvi nella più dura e triste realtà; se volete scendere negli abissi della sofferenza pura, quella viscerale, quella che vi abbraccia se vi negano i vostri figli; allora questo libro fa per voi, con tutti gli interessi.
Un libro 'pugno nello stomaco', un libro forte, un libro di parte. Un libro che ci racconta l'odissea di un uomo, lasciato dalla propria moglie, che si vede portare via anche la figlia, deve combattere contro tutto e contro tutti per vederla, per avere una vita dignitosa e per salvaguardare la propria sanità mentale. Fino quasi al suicidio.
Una storia d'amore che finisce tristemente, tra mille meschinità, sensi di colpa e sgambetti. Una storia di tradimenti. Una storia con una donna terribile, terribile solo come le donne sanno essere quando sono ferite.
Una storia di uomo un po' miope, sordo, triste, incapace di reagire che alla fine vede la luce.
Una storia che fa male, ma veramente.
Leggetelo tutti, cari maschietti, ma prima mettetevi un casco, integrale possibilmente.

mercoledì 3 febbraio 2010

Tutta un'altra musica

di Nick Hornby - Guanda

Mah, non so, non so proprio che dire.
Un libro che entra ed esce dall'amore, per entrare nella musica, e fa in modo che le due cose si attorciglino. E sopra tutto, spolverato come il cacao sul tiramisù, un po' di voglia di riscatto di un vecchio musicista unito al desiderio, diffuso e atterrito, di paternità e maternità.
Insomma un grande frappè che, non fosse per qualche pezzo non ben frullato, scivolerebbe senza lasciare alcun segno, come l'acqua in un torrente di montagna.
Libro un po' povero, insopportabilmente leggero, che rasenta la banalità.
L'errore è stato leggerlo a gennaio e non d'estate sotto un sole cocente, annoiandosi febbrilmente - come sempre!, sotto l'ombrellone al mare.
Che fatica, immagino, fare centro con tutti i libri, caro scrittore!

martedì 5 gennaio 2010

Boom!

di Mark Haddon - Einaudi

Avere figli, e piccoli anche!, ti fa tornare, almeno per un po', ragazzino. Ti risvegliano le voglie più antiche, di giocare con i soldatini, di fare viaggi fantascientifici. Questo libro te lo permette. Con una tensione 'adulta' sempre crescente.

Una coppia di adolescenti si ritrovano per caso catapultati in un mondo lontano anni luce alle prese con problemi di conservazione della specie.
E' un 'giallo fantascientifico' spettacolare, ricco di colpi di scena, architettato ad arte per tenere incollato il lettore alle pagine. Si legge rapidamente, si consuma letteralmente.
A chi ha amato il comandante Kirk piuttosto che le gesta dei cavalieri Jedi, ma anche a chi ha cuore il destino del popolo della terra, lo raccomando vivamente con un'aggiunta: se avete figli piccoli leggete loro qualche pagina di questo libro, ogni sera. Vi seguiranno a bocca aperta in attesa di cosa succede nella pagina dopo. E la mattina dopo la prima cosa che vi chiederanno è di continuare a leggere.
E' la mia prima esperienza di letteratura per ragazzi, ammesso che lo sia.
Una bella sorpresa.
 
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