lunedì 15 febbraio 2010

La regina dei castelli di carta

di Stieg Larsson - Marsilio

Libero! Finalmente libero. La trilogia è finita. Di Millenium e della psicopatica hacker non se ne saprà più nulla, mai più. A meno che qualche impavido erede non si dia da fare per continuare questo stillicidio.
Ottocento pagine e oltre a libro, decine di personaggi, molti dei quali inutili, parentele continue e reiterate e incrociate, spie, servizi segreti, stampa libera, stampa prezzolata, pulotti buoni e cattivi, ministri, presidenti, donne, uomini, stupri, omicidi, pestaggi, furti, ospedali, ricoveri, pazzi e psichiatri, maltrattamenti, pedofili, computer, redazioni, segretarie di redazione, redattori, detrattori, forse anche qualche trattore, freddo, caldo, mare e monti, neve.... insomma un  frappé di tutto e di più che sta insieme con la colla, appassiona poco, e soprattutto annoia.
Io non capisco tanto successo, tanto accorrere in libreria, tanta ammirazione.
Non ha neanche quel tono 'gelido' che quasi sempre compare nei giallisti nordici, quel freddo non solo climatico che tanto rende affascinanti i gialli scandinavi. Anzi, sono libri molto mediterranei, molto caldi, e proprio per questo si avvicinano a molti altri e quindi li rendono poco originali.
Ma tant'è. Sono io quello fatto male. Vince chi vende, mica chi critica, tra l'altro solo sulla base dei suoi gusti personali. E poi, a che titolo?
Una cosa però me la passerete, perché mi è rimasta proprio qui.
Ma questi per anni, per oltre 2.400 pagine, per migliaia di pasti consumati, si cibano solo di caffé e di tramezzini? E poi con che cosa? io non l'ho capito...

giovedì 4 febbraio 2010

Nel nome del padre

di Gianni Biondillo - Guanda

Se uno si aspetta di trovare l'ennesima vicenda dell'ispettore Ferraro da Quarto Oggiaro, cade pesantemente in un drammatico malinteso. Se poi siete, cari uomini e magari padri, alla ricerca di lettura di evasione, del genere 'stasera non voglio pensare a niente' oppure 'non so se leggere o guardare il Grande Fratello in versione siberiana, allora questo libro non fa per voi.
Se invece volete calarvi nella più dura e triste realtà; se volete scendere negli abissi della sofferenza pura, quella viscerale, quella che vi abbraccia se vi negano i vostri figli; allora questo libro fa per voi, con tutti gli interessi.
Un libro 'pugno nello stomaco', un libro forte, un libro di parte. Un libro che ci racconta l'odissea di un uomo, lasciato dalla propria moglie, che si vede portare via anche la figlia, deve combattere contro tutto e contro tutti per vederla, per avere una vita dignitosa e per salvaguardare la propria sanità mentale. Fino quasi al suicidio.
Una storia d'amore che finisce tristemente, tra mille meschinità, sensi di colpa e sgambetti. Una storia di tradimenti. Una storia con una donna terribile, terribile solo come le donne sanno essere quando sono ferite.
Una storia di uomo un po' miope, sordo, triste, incapace di reagire che alla fine vede la luce.
Una storia che fa male, ma veramente.
Leggetelo tutti, cari maschietti, ma prima mettetevi un casco, integrale possibilmente.

mercoledì 3 febbraio 2010

Tutta un'altra musica

di Nick Hornby - Guanda

Mah, non so, non so proprio che dire.
Un libro che entra ed esce dall'amore, per entrare nella musica, e fa in modo che le due cose si attorciglino. E sopra tutto, spolverato come il cacao sul tiramisù, un po' di voglia di riscatto di un vecchio musicista unito al desiderio, diffuso e atterrito, di paternità e maternità.
Insomma un grande frappè che, non fosse per qualche pezzo non ben frullato, scivolerebbe senza lasciare alcun segno, come l'acqua in un torrente di montagna.
Libro un po' povero, insopportabilmente leggero, che rasenta la banalità.
L'errore è stato leggerlo a gennaio e non d'estate sotto un sole cocente, annoiandosi febbrilmente - come sempre!, sotto l'ombrellone al mare.
Che fatica, immagino, fare centro con tutti i libri, caro scrittore!
 
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