sabato 24 aprile 2010

La ballata dell'amore salato

di Roberto Perrone - Mondadori

L'autore alla fine, nei ringraziamenti, ci rivela che, questa fatica letteraria del giornalista ligure, nasceva come un racconto, breve o lungo che sia. E che dopo è 'diventato' un romanzo. Ecco questo è il limite di questo libro.
Un uomo, in odore di trasloco a seguito della sua vedovanza, attende la visita domenicale del figlio per pranzo. E' domenica di derby a Genova e lui, tranne il giorno della nascita di suo figlio, non ha mai mancato all'appuntamento.
La parte che 'attende' il figlio è tremendamente noiosa, monocorde. E' un continuo flash back che ci racconta la sua vita, la sua storia, la guerra, 'quell'incontro' in galleria, il lavoro....
Leggerla è proprio come ascoltare un uomo con una voce atonica, monotona, terribilmente soporifera. Questa secondo me è la parte allungata come il brodo, in modo da realizzare un libro, un romanzo.
Poi, credo sempre io, inizia il racconto originario, brioso, ricco, spigliato, in cui l'uomo si ritrova vivo, la famiglia esiste, la storia del suo innamoramento, la vita.
Cambia proprio ritmo il libro, a un certo punto, e tutto diventa affascinante.
Così l'ho vissuta questa lettura. Conclusa in una notte insonne alla ricerca degli odori di mare che salgono dal porto di Genova sempre presente nel racconto e nella continua ansia sognatrice di rivivere la meravigliosa storia d'amore, quello vero, del protagonista con quella donna che diventerà sua moglie.
Non so se consigliarlo, proprio non lo so.
Vedete voi.

lunedì 19 aprile 2010

Il monaco inglese

di Valeria Montaldi - Rizzoli


Sono un appassionato medievista dilettante. E ricerco l'atmosfera, i colori, i sapori e gli odori del tempo non solo tra i saggi di storia, ma anche sfruttando la fantasia e la creatività dei romanzi storici, più o meno dettagliati.
Valeria Montaldi è riuscita nelle sue opere più famose, a ricreare l'atmosfera del tempo, senza tralasciare la suspense, gli intrighi, gli amori e gli scontri tipici dell'epoca. Con un protagonista principale, il monaco Matthew,  un po' uomo, un po' testimone di Dio, un po' detective, un po' politico.
Questo episodio non è tra i migliori dopo gli esempi di qualche anno fa come 'Il signore del falco' o 'Il mercante di lana', anche se tutto svolto nella Milano del Duecento, città polverosa e sudicia, immediatamente circondata da boschi, acque, lupi e personaggi inquietanti di ogni risma.
La storia ricalca episodi realmente accaduti, con qualche personaggio di natura storica.
Ma è debole. La storia stenta, saltabecca, manca di linearità. A volte si ha la sensazione che il libro, mi perdoni l'autore, non sia finito, sia quasi una bozza.
Anche se la parte finale parzialmente riscatta il libro, con un'evoluzione insolita della storia.
Sono comunque libri, quelli della Montaldi, non per giallisti sfegatati che digeriscono tutto.
Sono libri raffinati, per cultori del genere.

martedì 13 aprile 2010

Le ho mai parlato del vento del nord

di Daniel Glattauer - Feltrinelli

Volete farvi trascinare tra le righe folli di uno scambio infinito di email?
Volete bearvi nella formidabile ironia della protagonista femminile di questo magnifico epistolario 2.0?
Volete farvi rassicurare dalla pacatezza e dalla sicurezza verbale del protagonista maschile?
Volete sognare a bocca aperta con le insinuazioni erotico-sentimentali virtuali dei due protagonisti?
Volete viaggiare in un amore che sembra sbocciare tra le righe e le emozioni due signori adulti che si rincorrono come due adolescenti?
Bene, leggete questa chicca mitteleuropea.
Un uomo e una donna che per sbaglio si conoscono via email, e che da questa conoscenza occasionale si raccontano, si annusano, si affascinano, si adulano, si insultano, si mollano, si riprendono, si amano, si corteggiano...
Un bellissimo viaggio nella psicologia dell'uomo, nella sua mente e nelle sue dinamiche. Un bellissimo viaggio nelle ambizioni di felicità di ognuno, aldilà delle convenzioni, dei matrimoni, delle età.
Con uno stile orchestrale in continuo crescendo, in cui si aggiungono ogni pagina nuovi strumenti, fino a un momento assordante, in cui quasi non distingui più le note e le armonie.
Con un finale talmente atteso che lascia l'amaro in bocca.
Sembra che in Austria sia già uscito il seguito, e che poi ci sarà il seguito del seguito. Speriamo che non si rovini tutta l'atmosfera. A volte bisogna avere la capacità di fermarsi.
Bellissimo libro, credetemi.
Per sognare, sorridere e appassionarsi.
 
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