venerdì 28 gennaio 2011

La versione di Barney

di Mordecai Richler - Adelphi

Io lo sapevo. Sono anni che giro intorno, e anche alla larga, da questo libro. Mi domandavo, ingenuamente: ma come è possibile che mi possa piacere un libro osannato in lungo e in largo da Giuliano Ferrara?
E poi, maledizione!, mi sono fatto convincere, complice anche il battage pubblicitario in occasione del lancio della versione cinematografica.
L'ho iniziato, ho stretto i denti, l'ho finito.
Aldilà della struttura narrativa volutamente confusa e disordinata per fare un po' di scena, questo agglomerato di pagine stampate è uno sproloquio inconsistente, finto, noioso, irritante e decisamente sgradevole. Le povere piante sacrificate per produrre carta così malamente imbrattata, urano ancora vendetta.
Se l'autore voleva fare il moderno Bukowski; se lo scrittore voleva fare il verso ai veri scrittori 'trasgressivi' e disincantati; se voleva andare controcorrente, se voleva lasciare il segno nel piattume letterario di fine secolo inizio millennio; beh, c'è riuscito proprio pochino, anzi per nulla.
Oggi, quindi, abbiamo sul mercato, o nelle biblioteche, un libro sconclusionato, misogino fino ai capelli, un libro che traccia un solco incolmabile tra la letteratura di qualità e quella dozzinale.
E altro che inno all'amicizia...
Chi può ancora, si salvi, mi dia retta!
A costo di essere il solo al mondo che non ama questo libro...

domenica 16 gennaio 2011

Aristotele e i delitti d'Egitto

di Margaret Doody - Sellerio

Sono sempre affascinato dai libri d'ambientazione storica, in particolare quelli che si svolgono nella storia antica. Anche dai gialli. Ma questo non è un libro, è un caos letterario con l'obbiettivo di sfiancare il lettore!
Aristotele e l'io narrante Stefanos ormai li conosciamo per le aloro attività investigative nell'antica Atene, alle prese con le più perfide malversazioni e i più orrendi delitti.
I libri della Doody ci permettono, grazie ala fedeltà delle ambientazioni e i particolari della vita quotidiana, politica e sociale degli antichi greci, hanno un fascino particolare, una seduzione intellettuale unica.
Ma questo è un guazzabuglio, un frappé di persone, azioni, dei, acque e omicidi, dei e coccdrilli di cui a stento si capisce l'origine, il fine e la conclusione.
C'è troppo in questo libro. Troppa gente e troppi fatti senza senso che cascano e accadono in modo inopinato e insulso.
Visto che tutta la vicenda si svolge in Egitto - dove Stefanos viene mandato ad acquistare grano per la città di Atene affamata dalla carestia - non ci si aspetta che 'mezza' città di Atene, a profusione, si precipiti a Menfi, in una progressione irritante, inutile.
Le pagine si riempiono di persone, di fatti, di chiacchiere, rendendo tutto un brodo allungato.
I Sellerio sono piccoli, va bene!, ma quasi seicento pagine, sono veramente troppe.
L'aspeto più interessante è il tuffo nella civiltà dei Faraoni occupati da Alessandro e che, con difficoltà, si stanno 'grecizzando', e che sono alle presi con la fondazione e costruzione di Alessandria d'Egitto.
Le serie danno sicurezza al lettore, ma dopo un po' diventano come un matrimonio secco e ammuffito.

domenica 9 gennaio 2011

Le settima onda

di Daniel Glattauer - Feltrinelli

Emmi e Leo, Leo ed Emmi, una storia infinita che passa attraverso un lungo abbordaggio, una corte spasmodica reciproca, preoccupanti passi indietro, paure sontuose, accelerate improvvise...
Questa capitolo numero due dell'amore cerebrale e anche un po' virtuale, ci fa riassaporare la straordinaria ironia e ficcante velenosità di Emmi, e l'infinita dolcezza e indecisione di Leo.
Due protagonisti del mondo moderno, della sua solitudine, delle sue complicate dinamiche.
In questo episodio i due finalmente si incontrano, si scrutano, fanno finalmente sesso (eccheccavolo!), si pigliano e si mollano in continuazione. Una telenovela infinita fatta soprattutto di sesso cerebrale, forse quello più affascinante e che non ha bisogno di viagra e di solleticanti stimoli intellettuali.
Bellissimo anche questo seguito, con lei che supera ogni fascinazione immaginaria e lui, se possibile, ancora più bambascione.
Sembra che ce ne sarà un terzo.
Comincio a fare la fila stasera in libreria...

Washington square

di Henry James - Garzanti

Romanzo minore, così viene definito, nella produzione intensa di Henry James. Forse minore ma attualissimo. Il tema è uno dei più conosciuti anche oggi: sposarsi bene, piazzarsi in modo da fare vita agiata e senza preoccupazioni. E chi non ci ha mai pensato?
La figlia bruttarella del dottore di moda a New York, ricca per famiglia e per eredità, viene puntata in modo insistente e ossessivo dallo spiantato di turno, dilapidatore di fortune, belloccio e sciupafemmine.
Un abbordaggio in piena regola,naturalmente osteggiato dal padre che la sa lunga, e che finisce in un completo fallimento, nell'infelicità della figlia e nell'oblio più scuro e tetro.
Alla fine però, perdonatemi la bassezza, si vive una certa soddisfazione verso lo spiantato arrampicatore sociale, anche se si guarda con pena alla giovane donzella, ormai donna matura, alle prese con la sua zitellaggine e solitudine.
Meravigliosa NewYork ottocentesca, meravigliosa Washington Square, ancora oggi uno dei luoghi più affascinanti della Grande Mela.

La balia

di Petros Markaris - Bombiani

Lo sapete qual è una delle meraviglie del mondo? Istanbul, Costantinopoli per gli antichi, la città al confine tra due mondi, che si attraggono e respingono con la stessa intensità.
E quando Charitos, commissario ateniese che più mediterraneo non ce n'è, ci casca dentro per una vacanza con la moglie, vive la contraddizione su di sé al cento per cento; anche per l'atavica rivalità e odio violento che i due paesi hanno e hanno avuto in passato, sfociate nei tempi in numerose guerre e rappresaglie.
E quando la vacanza muta rapidamente in un viaggio di lavoro, a causa di una serie di omicidi nella capitale turca che sembrano avere come protagonista una greca, la storia si dipinge di giallo, di nero, ma anche di azzurro del cielo, del mare, piena di odori di cibi, di porto, strade, di vita.
È forse il più bello della serie 'ellenica', il più appassionante, proprio perché ha come sfondo un luogo diverso, lontano, affascinante come pochi.
Impagabili i compagni di viaggio del gruppo in cui il commissario e la moglie sono capitati. Come stupefacente è il commissario turco, ma anche tedesco, compagno di indagine di Charitos.

La caccia al tesoro

di Andrea Camilleri - Sellerio

A Vigata fa caldo e tutto si trascina con fatica, niente succede.
E anche questo libro della saga di Montalbano sembra risentirne.
Scrive troppo Camilleri, troppo di Montalbano, troppo del più famoso commissariato di Ps d'Italia.
Troppe storie, troppi casi, troppi Catarella, troppi Mimì, troppi litigi con Genova.
Ormai sembra tutto un po' scontato in questa Sicilia immaginaria ma non troppo.
Anche la vicenda è un po' traballante, poco credibile, inusitatamente violenta, tra bambole gonfiabili, scannamenti e anziani andati per la tangente.
Uno non può leggerli i libri di Montalbano, ma stanno scadendo, come il buon latte fresco.

Chedi scusa, chiedi scusa

di Elisabeth Kelly - Adelphi

Stona questo libro. Stona perché è pubblicato da una delle più sofisticate iniziative editoriali nostrane.
Infatti questa fatica letteraria è noiosa, leggera, insulsa, non sta in piedi, e sfinisce il lettore che alla fine si fa una doccia e si dedica ad altro.
Io adoro le saghe familiari, anche quelle dove i sentimenti domestici vanno a finire al macero; anche quelle violente, con pessimo finale senza speranze.
Ma questo libro è ammorbante e, nonostante l'impressione, non graffia mai. Ma proprio mai.
Perdetevelo.

Il nipote del Negus

di Andrea Camilleri - Sellerio

Beh, il Camilleri nazionale dà il meglio di sé quando si allontana dal commissariato di Vigata e dimentica Montalbano.
Questo libro è straordinario per uno stile avvincente, per un'ironia formidabile, per una comicità incalzante e per una velenosa critica al regime dei regimi ma anche a tutti i regimi delle banane a cui abbiamo/stiamo assistendo.
La storia è conosciuta ed è inutile ricordarla.
Solo un consiglio. Leggete questo libro, che pur partendo da lontano, ci fa capire come funziona l'Italia di oggi, la politica di oggi, le relazioni di oggi, la cialtroneria di oggi.
Imperdibile.

Portami a casa

di Jonathan Tropper - Garzanti

Spesso la famiglia è un incubo. Spesso è lo specchio della propria vita. Spesso è il punto d'arrivo altre volte il punto di partenza. Soprattutto quando la ritrovi in occasione della morte del padre.
Questo è un libro di grande ritmo, americano fino al midollo, con dialoghi incalzanti, psicanalisi libera e obbligatoria per tutti, gente che va e gente che viene, ebraismo vero o presunto.
Una ricca storia, anche divertente, che fotografa una famiglia costretta alla riunione e costretta a convivere per un certo periodo.
Leggerlo ti fa partecipare, ti fa vivere le dispute tra fratelli, ti fa sentire l'odore dei piatti tipici.
Libro leggero, gradevole e appassionante. Con finale col botto.

venerdì 7 gennaio 2011

Quelli che...

di Beppe Viola - B.C. Dalai

Beppe Viola era un genio della satira, dell'ironia, oltre che un raffinato giornalista sportivo.  Quelli meno giovani lo ricordano a 90° Minuto oppure mentre intervistava Rivera sugli spalti di San Siro sommerso di neve. Altri tempi, altri mondi, altro calcio...
Questo libretto, a differenza di quanto pensassi, non raccoglie perle giornalistiche pubblicate a profusione su giornali o raccontate in Tv, ma è un vero e proprio compendio di alcuni racconti scritti negli anni dal giornalista.
Racconti, sì, veri e propri  racconti che ci spiattellano in faccia una Milano che non c'è più, una mala rispettosa, amicizie vere, sport puliti.
Il tutto condito con ironia sublime, dialetto, violenza, dolcezza e tanta nostalgia.
Guardando ciò che succede oggi, in particolare in Tv, ci manca Beppe Viola, moltissimo...

Mariti

di Angeles Mastretta - Giunti

Ogni uomo ha le sue debolezze. Ogni maschio ama, nell'intimo, farsi del male. Quelli che hanno problemi veri, si feriscono fisicamente. Quelli con un po' più di stabilità mentale, ricercano il loro nirvana autolesionistico con un libro e qualche scampolo di vita reale.
Questo libro, di una donna, che parla di uomini, o peggio di mariti, è un continuo schiaffo sulle facce dei maschietti, un dito puntato contro di noi, una denuncia continua.
E' una carrellata di uomini, di mariti, che servono 'solo' come contraltare a donne meravigliose, a donne che non cedono, a donne che si riscattano, a donne che lottano contro un mondo stupido e soprattutto maschile.
Ma non è sgradevole, anzi. A vole è addirittura delicato, rispettoso, dolce.
E il tutto sgorga dalla penna di una delle scrittrici più straordinarie e formidabili che il nostro tempo ci ha regalato.

Il manoscritto dell'imperatore

di Valeria Montaldi - Rizzoli

Un'altra avventura del monaco inglese, alle prese con un fantomatico manoscritto di Federico II sulla falconeria che divento l'oggetto della 'guerra' tra imperatore e papa.
Il libro è fortemente noioso, un po' insulso e stiracchiato.
Il mondo continua lo stesso a farsi del male anche senza leggerlo.

La finestra dei Rouet

di Georges Simenon - Adelphi

Una vita per procura, un'esistenza 'alla finestra', un'inadeguatezza alla vita.
Uno dei romanzi più tetri e angosciosi della sterminata produzione simenoniana, ci sbatte in faccia la storia di una vita non all'altezza, che prende a prestito quella di un'altra per cercare di lasciare il segno, per non aver vissuto inutilmente.
Fugaci sguardi, lunghe spiate, inseguimenti, sbirciate. Un libro voyeur che trasuda solitudine e pochezza d'animo.
Un brivido di tristezza percorre ogni pagina.
 
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