domenica 4 dicembre 2011

A partire dai nomi

di Andrea Vitali - Liguori editore

Questo lo trovo per caso girando sulla rete. Uno dei primi libri dell'autore che ha fatto del lago di Como (scusate di Lecco), il terreno fertile per seminare e raccogliere storie, personaggi, amori, lotte e ineguagliabili racconti.
Ma questo è uno dei racconti - il libretto è breve e agile - più angoscianti, più penetrabili, più terrificanti che mi sia mai capitato di leggere.
Io non amo né la letteratura fantastica né tantomeno quella di tensione oltre il lecito.
Ma questo lavoro ti inchioda di fronte a una strana storia di scomparse, di inchieste giornalistiche e di nomi che sembrano svanire nel nulla.
Un mondo che ha scelto di non darsi limiti nella ricerca, sia scientifici sia morali, è destinato a scomparire, inghiottito da se stesso e dai mostri che ha creato.
Vitali con questo libro sceglie la denuncia, lancia un allarme, urla ai sette venti che il pericolo è dietro l'angolo e che non vogliamo e non dobbiamo fidarci.
L'ansia monta in queste poche pagine, con un finale che lascia aperto tutto, discussioni, evoluzioni, tragiche fini.
Un Vitali lontano anni luce da Bellano, e forse per questo molto meno rassicurante.
L'edizione che ho trovato è del 1994, ed è un'edizione per a scuola, con qualche esercizio in fondo al libro.
Non mi sembra molto adatto...

Gli ingredienti segreti dell'amore

di Nicolas Barreau - Feltrinelli

Vedi la coincidenza...due libri di fila in cui il tema della lettura, dello scrivere e dello scrivere sotto mentite spoglie diventano i temi portanti di un romanzo.
Questo libro appassiona per la trovata 'editoriale' alla base di tutto il racconto.
Un ristorante diventa il luogo di un incontro che cambierà la vita dei due protagonisti, dove un libro nel libro, sulle sue tovaglie a quadroni, permetterà a uno scrittore in erba di sfondare.
È un libro che leggero, anche un po' soave, dove gli uomini sono normali e solo un po' pavidi, e le donne, a parte il loro fascino naturale, fanno le donne, un po' delicate, un po' determinate, molto meravigliose.
Si respira una bell'aria di primavera leggendolo, ci si appassiona al crescente 'dramma', restando con la bocca aperta di fronte al fascino tipicamente parigino che certe donne francesi hanno.
Tutto è fatto per prenderti per mano, condurti verso un mondo di sogno, farti cadere al momento giusto facendoti pensare 'che ormai tutto è perduto', per poi risollevarti e farti sentire l'odore della felicità.
Un libro non impegnativo, belo da leggere, per stare bene alla fine delle righe dell'ultima pagina.
Sono un inguaribile romantico e questi libri sono stati scritti per me.
Sapessi scriverli io...

Gli occhi gialli dei coccodrilli

di Katherine Pancol - Dalai Editore

Mi dicono grande successo di questo libro, e degli altri due a seguire.
Mi dicono che sono libri che ti entrano dentro.
Mi dicono anche che dopo il primo non riesci più a fermarti.
Io non so. Questo è un libretto un po' inutile con una storiella 'acqua fresca' senza alcun acuto e senza particolare fascino narrativo.
La solita separazione con la consueta responsabilità dell'uomo; la solita donna abbandonata che deve fare tutto da sola; i soliti figli un po' disturbati dalla situazione; la solita idea per sbarcare il lunario; la solita famiglia alle spalle squinternata e ricca di turbe mentali e sociali; il solito finale con dramma conclusivo; le solite finestre aperte tra le pieghe delle pagine per poter continuare nella seconda puntata.
Un'unica cosa allunga la sua apnea in questo mondo.
L'espediente della scrittrice in prestito, in effetti, è stravagante e insolito, e rende il piattume generale, più digeribile.
Non c'è proprio nient'altro da aggiungere, a dire il vero...
 
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