lunedì 21 luglio 2014

La ricetta del vero amore

di Nicolas Barreau - Feltrinelli

Mah, signur signur, io adoro i libri con storie d'amore - preferibilmente a lieto fine - ma c'è un limite a tutto. Questa è una baggianata, con finale ancora più scontato di Biancaneve e i sette nani, giuro!
Questo è un raccontino fresco fresco e piccolo piccolo, con una storia banale e scontata in cui l'attrazione e l'amore di uno per una si conclude grazie anche a un espediente di più vecchio del mondo, forse...
Barreau ha fatto la sua fortuna raccontando uomini e donne che si annusano, si frequentano, lottano per la coppia, e convolano, se non a nozze, almeno verso la felicità assoluta e totale.
Ma dentro ai suoi libri c'è sempre un piacevole viaggio nella mente dei protagonisti e un volo, quasi pindarico, dell'ambiente che li circonda.
Questa è una prova sottotono, forse un recupero di qualcosa scritto in passato e pubblicato di fretta e furia per 'raccogliere' quanto ancora non si è riusciti a portare a casa.
Gli autori di successo hanno una responsabilità verso i loro lettori, e non possono farsi sedurre da proposte editoriali che non stanno in piedi.
Forse ha bisogno di soldi, forse lo hanno costretto, forse...
Metà libro è ricoperto di ricette che non commento in quanto uno dei primi rappresentanti al mondo di quella categoria che mangia alla grande ma che sa cucinare poco o nulla.

venerdì 18 luglio 2014

La figlia del papa

di Dario Fo - Chiarelettere

Dario Fo è un genio del teatro, della recitazione, della ricerca teatrale. È stato un punto di riferimento politico negli anni migliori di questo schifoso paese.
Ma questo libro ha un approccio un po' saccente, inutilmente ironico, almeno nella prima parte. È vero che non è uno storico di professione, e che la storia di Lucrezia Borgia viene necessariamente romanzata - almeno nello stile -, ma a volte la voglia di stupire e dissacrare rende tutto poco autorevole e e troppo recitato.
La storia è una cosa seria, soprattutto quella di questo periodo. Non sono d'accordo per esempio del modo con cui liquida Ludovico il Moro e il ducato di Milano, facendolo passare per un semplice parvenu e non per uno dei massimi protagonisti del tardo medioevo e del imminente Rinascimento.
Ma neanche il modo con cui liquida il principato di Mantova e anche un po' il papato, anche se in questo caso molte cose fanno storcere la bocca.
Beh, insomma, io non sono uno storico ma un semplice appassionato di storia: Ma credo anche l'autore, quindi in questo caso tutto è lecito e tutto è possibile dire.
Il libro, figuriamoci, è molto piacevole, è un'azione di forte recupero dell'immagine di Lucrezia, tanto massacrata soprattutto non dalla storia, ma dal gossip e dalla 'letteratura' che l'ha messa sull'altare della trasgressione e della pornografia più becera.
Bellissime le descrizioni dei suoi amori, delle sue debolezze e soprattutto della sua forza, anche a scapito di se stessa.
Era un periodo storico dove nascevano guerre fratricide e repentine, dove i tradimenti erano all'ordine del giorno, e dove anche i valori affettivi più stretti e familiari valevano come un due di picche.
Ma era un periodo in cui tutto stava per nascere, in cui il mondo ruotava intorno al nostro paese e in cui si nuotava tra la bellezza assoluta.
Proprio come oggi...

I miei ricordi

di Walter Bonatti - Dalai Editore

Ci ha lasciato da poco, ma continua a lasciare il suo segno indelebile, forte, pulito e soprattutto di insegnamento per chi vuole vivere la montagna come sfida ma con infinito e 'referente' rispetto.
Walter Bonatti è uno dei padri dell'alpinismo moderno, insieme a Cassin e poi a Messner. Ognuno nei propri tempi, ognuno nel proprio mondo.
Chi ha avuto la fortuna di vivere le sue avventure quando quasi le ha vissute lui - quasi in diretta -, chi ha già letto molti dei suoi libri dedicati alle singole avventure, questo libro per alcuni versi risulta un po' ripetitivo, anche se sempre affascinante e coinvolgente nonostante il tempo che passa.
Per chi invece non conosce bene il grande alpinista bergamasco questo è un libro che raccoglie le grandi imprese sulle montagne e i grandi viaggi intrapresi una volta appesi gli scarponi al chiodo.
Mirabili sono i racconti sulla solitaria del Dru, sulla tragedia del Monte Bianco, sulle Grand Jorasses, sulla spedizione al K2 - dove ha visto riconosciuta la sua versione e il suo apporto fondamentale alla riuscita della salita do 50anni di polemiche e di falsità - e sull'ultima grande impresa, la salita invernale in solitaria alla nord del Cervino, che conclude la sua carriera alpinistica e chiude un'epoca.
Chi ama la montagna, chi ama l'avventura, chi ama viaggiare e non fare solo il turista, chi mette in discussione continuamente se stesso senza stare con il sedere al caldo, è fortemente invitato a leggere questo libro - e tutti quelli di Bonatti - per cogliere un punto di vista straordinario e formidabile, per assaporare l'onesta intellettuale di un uomo che ha segnato la storia non solo delle salite sui monti, ma che è stato un grande protagonista del secolo passato.
E lo stile è mirabile, a volte un po' aulico, ma violentemente moderno.

Il talento del cuoco

di Martin Suter - Sellerio

I libri di Suter scorrono come l'acqua dei torrenti più placidi e cristallini che troviamo tra i nostri monti. E hanno un'acqua buona e fresca.
La prova dello scrittore svizzero è diversa da quelle in passato, almeno dalle ultime prove contrassegnate da alcuni noir/giallo-rosa che ruota intorno al protagonista mercante d'arte in crisi costante.
Qui ci addentriamo nel mondo dell'alta cucina, con un'occhiata attenta e consapevole, al tema dell'immigrazione, dell'integrazione tra le culture e della convivenza sempre più complessa tra i popoli che cercano fortuna nel nostro opulento mondo occidentale. In Svizzera poi...
Con sullo sfondo uno scandalo finanziario che si conclude con la 'consapevole' eliminazione fisica di chi ha troppo trasgredito.
È un bel viaggio questo libro, tra tradizioni difficili da dimenticare nonostante ormai la scelta - più o meno obbligata - di vivere in un latro mondo, lontano anni luce, da tutti i punti vista, dalla patria originaria. Un bel viaggio che ci fa annusare ricette speziate e fortemente gustose, che ci trascina in una bellissima passeggiata tra l'amore non corrisposto, l'amore ritrovato e l'amore per il passata e la famiglia.
Bellissime le ricette che vengono raccolte alla fine, e soprattutto 'stimolanti' visto l'effetto più o meno presunto che hanno tra i protagonisti che si alternano nelle pagine.
E bellissime le descrizioni delle tecniche culinarie che si riempiono di approcci 'molecolari' e di forte tradizioni casalinghe tramandate da zie e nonne.
Leggerlo è un dovere.
 
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