lunedì 27 ottobre 2014

Portami via con te

di Luana Semprini - Libromania

Il fatto è che queste offerte a poco più di un euro per un ebook per Kindle, forse fanno guadagnare qualcosa ad Amazon, sicuramente pochissimo all'autore, ma soprattutto si corre il rischio di cadere in libri che sanno proprio di poco.
Questo è l'ennesima prova 'inutile' a cui sono stato sottoposto nell'ultimo periodo.
Sarà la crisi, sarà la stanchezza, sarà la voglia di evadere, ma sotto un certo limite non bisognerebbe mai cadere.
Questa è una storia di un'inverosimile fuga dalla realtà di una donna che si lascia 'portare via' da uno appena incontrato per strada e che ha dei begli occhi - forse magnetici o forse ipnotici - occhi verdi.
E comincia una storia d'amore in un bel paesino dell'Ardeche che non sta in piedi, che puzza lontana mille miglia di artefizio e di impensabile.
Il tutto rovinato da un'evoluzione storta condita anche da cronaca nera pece.
E poi il finale, dio mio, neanche Biancaneve e si sette nani... Almeno lì c'è la strega che movimenta un po'.
Devo ritornare sulla terra degli uomini pensanti.
Devo resettarmi, devo rientrare nella linea, devo riprendere possesso delle mie facoltà mentali. Questo libro è il fondo dei fondi, e anche se gratti sotto non c'è proprio nulla.
Ed è solo colpa mia, aiuto!!!

mercoledì 22 ottobre 2014

Lo strano caso dell'apprendista libraia

di Deborah Meyler - Garzanti

Ho l'obbiettivo assoluto mondiale intergalattico di leggere tutti i romanzi mai pubblicati al mondo che raccontano storie sui libri, sui luoghi dove i libri vengono venduti e sugli scrittori. Con questo sono cascato male.
Tutto ok, un libretto piacevole che racconta una storia minimal su libreria, librai, persone che ruotano intorno e soprattutto sulla storia d'amore (e di gravidanza) della protagonista.
Piacevole soprattutto forse sotto un ombrellone o all'ombra di un pino secolare perso tra i  monti alpini.
Ma nulla più.
Ma soprattutto, irritante perché la libreria - la Civetta, a New York - è solo un espediente narrativo, anche mal riuscito, per trascinarci nelle vicende più o meno noiose, di una giovane londinese sbarcata tra le braccia delle Grande Mela per studiare.
E siccome la ragazza non è proprio brillante, e sembra arrivata dalla provincia più ignorante e non dalla capitale inglese, casca tra le braccia dell'ennesimo imbecille di cui ahimé il mondo è pieno, cade incinta come se fosse la più sprovveduta donna dell'universo, e si fa coinvolgere in un'improbabile storia matrimoniale, a metà tra le nozze riparatrici e la storia surreale.
E poi, a rotazione, i librai un po' inutili e asincroni, i senzatetto ancora più anacronistici, il cibo, le strade e le case lussuose di campagna della famiglia ricca di origine del ragazzotto dagli ormoni scoppiettanti.
Non sta in piedi, non solo perché è inutilmente stupida la storia, ma soprattutto perché si respira aria insopportabile di diario adolescenziale.
Eccheppalle!!!

giovedì 16 ottobre 2014

Woodstock

di Michael Lang - Arcana

Mah, mah...non l'avevo acquistato al momento della sua uscita in occasione del quarantennale. E forse la decisione era stata giusta.

Se Woodstock è il punto di arrivo di una generazione;
Se Woodstock è l'apice della musica rock;
Se Woodstock è ciò che la sua generazione e quelle future hanno sognato per sempre;
Se Woodstock è il massimo concentrato dei migliori gruppi rock - e non solo - della fine degli anni '60 (e quindi anche di oggi)
Se Woodstock è un'esperienza sociale che mai si era vissuta prima e che a maggior ragione non si è mai più vista dopo
Se Woodstock è una tappa fondamentale nella storia del '900
Se Woodstock...

beh, allora, questo libro è un'occasione mancata per raccontare, punto.
Credo che chiunque abbia acquistato questo libro si aspettasse di sapere sì come è nata l'idea, come si è generata e sviluppata, ma soprattutto volesse avere un racconto direttamente dal vivo di ciò che sono stati quei tre giorni.
Invece, questo, è un libro, scusate l'ardire, di management dove si racconta una storia 'aziendale', di prestiti e finanziamenti, di pagamenti, di gestione.
Bellissimo, ma un po' residuale rispetto alle aspettative di chi vuole sapere di più del festival.
L'ultima parte, che un po' - solo un po'... - racconta la tre giorni dell'agosto 1969, ci lascia qualche sparuto parere di qualche protagonista, che più che altro parla dell'autore e delle sue capacità organizzative.
Bellissimo, o meglio, interessante, ma veramente parziale.
Forse sarebbe stato meglio un doppio volume in cui in uno si aggiorna il lettore su come 'l'impresa' Woodstock nasce e muore tra debiti e contrasti societario/legali, e un'altro in cui si racconta la tre giorni, si legge quello che i protagonisti dal palco hanno vissuto e pensato, si narra la musica e chi ha assistito alle performance.
Probabilmente libri come questi ce ne sono in circolazione, ma avere tutto ciò da chi Woodstock l'ha creata e vissuta in prima persona - vista l'autorevolezza - credo che sarebbe stato meglio.
Un'occasione mancata, cosa che il film invece raccoglie alla grande.
Peccato.
 
Paperblog