venerdì 28 novembre 2014

Il telefono senza fili

di Marco Malvaldi - Sellerio

Questa nuova opera di Malvaldi non lascia il segno, racconta di un affaticamento narrativo. Non è che i vecchietti del BarLume ormai sono pronti per la pensione?
Il racconto seriale ha i suoi rischi: ripetitività, pericolo di scontatezza, a volte la noia.
Malvaldi è sacrosanto e dio ne abbia cura, ma come tutte le lunghe storie, anche le avventure a Pineta possono essere meno interessanti e meno avvincenti.
La cosa più intrigante del libro è il commissario, per nulla affabile, per nulla accondiscendente, ma pure sempre donna. E l'amore, forse sboccia, per il nostro barista, in piena espansione di business.
Aspettiamo il prossimo, con fiducia e con la certezza che sarà il migliore di tutti.

Morte di un uomo felice

di Giorgio Fontana - Sellerio

Gli anni passano e quello che era, a torto, un eterno presente diventa passato, quasi già storia.
Questo libro ti butta indietro, in un'epoca - sono passati quasi quarant'anni ormai - che necessariamente ti sei buttato alle spalle, sebbene ancora difficile da digerire.
Ricordo molto bene la mattina in cui il giudice Alessandrini è stato assassinato, a Milano, in mezzo alla strada - credo zona viale Umbria, ma non è fondamentale il luogo - in modo barbaro e, come sempre, traditore e vigliacco.
Il libro è straordinario perché si tiene alla larga dall'indagine in sé, non entra nei meandri investigativi, non è - perdonatemi la terribile esemplificazione - un giallo.
L'autore ci conduce nella conoscenza dell'uomo, delle sue crescenti angosce, del suo impegno familiare, delle sue crisi esistenziali e politiche, ci trascina dentro la sua personalità, raccontandocela.
Una prova di forza, questa dell'autore. Senza cadere nelle banalità qualunquistiche tipiche di certe analisi o racconti su quel periodo.
Un libro intimo, estremamente intimo, che ci sbatte in faccia la realtà privata, sempre trascurata dalla pubblica indignazione.
Bellissimo.

 
Paperblog