martedì 26 luglio 2016

La lettrice scomparsa

di Fabio Stassi - Sellerio

Magnifico esercizio di incrocio tra ricerca della felicità, psicoterapia e letteratura. Ecco a voi la biblioterapia!
La nuova fatica - e deve essere stata proprio una fatica!! - di Fabio Stassi, agli amanti del bel leggere, fa venire l'acquolina in bocca.
Vivere elargendo terapie psicologiche grazie a consigli di letture è quanto di più affascinante e seducente che si possa proporre a chi, della lettura, fa parte integrante della propria vita.
Se poi si pensa che i clienti, per il protagonista maschio, sono tutte donne, alcune anche affascinanti, e allora la ricerca della felicità ha trovato la sua strada per realizzarsi.
Vince, il protagonista, si barcamena con grandi difficoltà in verità, e si fa pure inguaiare in una presunta indagine per la scomparsa di una sua vicina di casa, cliente stabile della libreria che anche lui frequenta.
La vicenda, a dire il vero, è un po' contorta, ma la parte straordinaria del libro sono quegli incontri con le clienti che il consulente biblioterapeuta ospita nel suo studio/casa e a cui consiglia letture per risolvere il problema, o la turba mentale, che emerge nel consulto.
È tutto un andare e venire dallo studio, tra libri, dischi del passato francofono, cani scodinzolanti e un mistero che si infittisce fino all'insolita soluzione. 
Alcune pagine sono pesanti, difficili, ostiche.
Ma il libro è una grande opera di amore per la lettura e per la scrittura. E per le donne.


lunedì 18 luglio 2016

Stoner

di John Williams - Fazi

Avete presente cosa significano e cosa portano la tristezza e la solitudine, quelle vere, senza se e senza ma? Ecco, bravi.
Se invece non ne avete idea, se pensate che in fondo la tristezza sia un sentimento dalla facile risoluzione e che la solitudine si combatta scendendo in una piazza affollata , ecco, questo libro fa per voi. Nel senso che vi farà cambiare idea con una velocità e con una violenza veramente formidabili.
Leggere 'Stoner' è un po' come aprire un libro di Simenon. Si casca, rotolando e senza alcuna possibilità di appendersi a qualche appiglio di fortuna, in un mondo in cui il proprio ruolo nel mondo è stabilito da un ineluttabile destino che non può che essere subito, dove non è 'possibile' ribellarsi, sterzare a destra o sinistra, fermarsi, correre.
Stoner, dopo la decisione iniziale di scappare letteralmente da un suo futuro da contadino poverissimo al soldo del proprio padre, intraprende un percorso di vita che lo vede quasi sempre perdente, che lo fotografa inerte di fronte ai fatti e alle persone che gli stanno intorno.
Le parole, il clima, la narrativa e il ritmo sono profondamente tristi, incapaci di scuotere il protagonista. Tutto è intriso di abbandono, di trascinato senso della solitudine, di infinita sconfitta.
Si ha un momento di sollievo nel finirlo, si cerca subito con gli occhi qualcosa di bello, di amorevole, di sorridente.
Ci si vuole scuotere di dosso tutto questo peso che opprime la mente e schiaccia il cuore.
Finalmente libero, di corsa verso una bella risata ristoratrice!

mercoledì 13 luglio 2016

Troppa nebbia nel cuore

di Tiziano Marelli - Edizioni Deste

Un viaggio nella memoria, nel passato, intimo, per rinascere.
Tiziano ci racconta la storia di suo padre, di sua madre, del faticoso rapporto con la sorella, del suo passato incrociato con la voglia di futuro, del suo presente. Tiziano ci porta per mano nella Milano nebbiosa e piena di fascino e di voglia di cambiare degli anni '70. Tiziano ci ubriaca di dolci racconti familiari e di sottili sofferenze per farci risvegliare, appena può, con formidabili messaggi di speranza.
Il libro è un racconto, direi travolgente, di come una famiglia - tradizionale, dignitosa, classica - possa rivelare segreti sommersi, impensabili, che una volta venuti a galla possono sconvolgere la vita di chiunque.
Il libro è arrembante, soprattutto nella prima parte quando l'autore rivela al lettore, ma soprattutto a se stesso, un padre dalla vita parallela e segreta, un mondo fantastico di apparizioni e rivelazioni e l'esistenza, imprevista, sulla scena familiare, di un fratello venuto da chissà quale storia.
Tutto vero, tutto vero, tutto straordinariamente surreale nella sua realtà.
E il lettore si mette comodo leggendo queste storie, si sistema meglio sulla poltrona preferita e piano piano comincia a fare paralleli con la propria vita, cercando segnali analoghi nella propria esperienza quotidiana, scavando nelle date per capire se qualcosa di simile è capitato anche a lui.
Chi non ha domande sul passato a cui è difficile, se non impossibile, dare risposte?
Come si diceva un tempo, leggete e fate leggere 'Troppa nebbia nel cuore'.
Fa bene alla testa, ma soprattutto aiuta a disperdere - almeno un po' - la nebbia con cui ogni cuore deve convivere.

venerdì 1 luglio 2016

La battaglia navale

di Marco Malvaldi - Sellerio

"Mmmm" è il verso che accompagna di solito la smorfia che si fa quando si storce il naso. Ed è proprio il verso che ho fatto più volte durante la lettura di questa ultima fatica di Malvaldi al bar di Pineta, Toscanashire. E che ho fatto soprattutto chiudendo l'ultima pagina.
Intendiamoci, Malvaldi è un signore della narrativa, un autore ironico e anche un po' caustico e le sue pagine sono strade su cui si guida con grande facilità.
Ma questa storia, forse anche con qualche origine nella realtà, sta poco in piedi. O meglio, questo è il mio umile parere, non era sufficiente per costruire intorno un lungo racconto come questo. Ha un po' di sapore ma poca sostanza, non è nutriente.
È la storia di un presunto assassinio, di badanti ucraine, della loro comunità, di una famiglia ricca e potente che cerca, in tutti i modi, di proteggersi di fronte ad alcuni fatti che mettono a repentaglio la sua onorabilità.
Non so come la pensino tutti altri appassionati lettori di Malvaldi come me, ma ho la sensazione che i vecchietti comincino a tirare gli ultimi - narrativamente parlando - appesantendo molto la storia. Come se l'autore fosse costretto a farceli stare dentro, nonostante si renda conto che hanno fatto il loro tempo.
Poi, soprattutto nelle narrazioni seriali, ci sono storie che riescono meglio e altre meno, e quindi tutto si risolverà con il prossimo appuntamento che permetterà, almeno a me, di tornare entusiasta e e appassionato fan di Malvaldi.


 
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