mercoledì 28 settembre 2016

L'intenso calore della luna

di Gioconda Belli - Feltrinelli

Poi ognuno la pensa come vuole, ma questo libro è un capolavoro. Straordinario.
Gioconda Belli, autrice nicaraguense, attiva nella rivoluzione sandinista contro Somoza ormai fallita e defunta, ci prende per mano e ci trascina - soprattutto a noi maschietti - in un viaggio all'interno dei sentimenti più nascosti delle donne e della loro sessualità.
Partendo dalla protagonista, donna matura sui cinquanta, alle prese con l'arrivo della menopausa.
Tema che personalmente conosco poco per esperienza indiretta e soprattutto per sesso.
Emma è una donna ricca in un paese (anche se il luogo è immaginario) dove ogni utopia e ogni tentativo di costruire una società 'diversa' non hanno portato a nulla e anzi hanno accentuato le differenze tra i pochi ricchi di potere e la massa povera che cerca di sbarcare il lunario ogni giorno.
L'arrivo della menopausa e un incidente automobilistico sconvolge la vita della protagonista, la mette di fronte alle realtà - personale e sociale - le fa comprendere tutte le contraddizioni che abilmente sono state costruite intorno all'arrivo di quell'evoluzione fisica che tocca, prima o poi, a tutte le donne. E si ribella e trova la sua nuova strada nel mondo.

Il libro è un percorso interiore affascinante, complesso, fatto di sesso al di fuori del matrimonio, di conquista di una nuova consapevolezza. È un meraviglioso viaggio dentro se stessa per raccontare alle altre e agli altri la verità.
Gli uomini hanno un loro ruolo importante, ma sono figure che in fondo risultano comprimarie, di contorno. E l'autrice brilla sopra tutte le donne che ci regalano libri, ha un'insolita capacità, una grande sensibilità e un'infinita eleganza di non scagliarsi in modo frontale contro il genere maschile (sicuramente colpevole, sempre, e di tutto...) in modo sguaiato. Li addita come responsabili senza chiedere vendetta.
Il tutto contornato, condito e confortato da uno stile sobrio, con un uso efficace del tempo presente, centellinando gli inutili e lunghi dialoghi che spesso compaiono nei libri più 'intimi'.
È un libro impegnativo, ci vuole forza.
E apre gli occhi, facendoli talvolta inumidire.
È un libro che lascia il segno. E non è da tutti.

giovedì 22 settembre 2016

La felicita' delle piccole cose

di Caroline Vermalle - Feltrinelli

I libri della Vermalle sono un viaggio tra il fascino della leggerezza e il percorso tortuoso, a volte contorto, che l'autrice impone alle proprie storie.
Con un assioma assoluto e inconfutabile. La Vermalle e' una delle piu' straordinarie scrittrici di finali.
Anche questa volta la storia non fila liscia, ha troppe finestre, ha troppi rimandi, non si mette a disposizione del lettore, che spesso deve riprendere, tornare indietro, rileggere, manco fosse un saggio di filosofia.
Anche se il libro e' godibilissimo, intendiamoci.
Ma tutta questa 'fatica' si risolve, come in una gita faticosa in montagna, arrivando alla meta. Il finale e' sublime, il messaggio formidabile. E dopo tutta la fatica per arrivare in fondo ci si sente meglio, sollevati, come se fossimo veramente arrivati in cima.
Questa e' una storia fatta di legami padre/figlio mai nati, di abbandono, di amore per l'arte migliore, di amore e di ricerca, anche dentro se stessi.
Il freddo inverno parigino fa da contorno, anzi da abbraccio a tutta la vicenda, scaldando i cuori e riempendo le menti.


giovedì 15 settembre 2016

Mrs Bridge

di Evan S. Connell - Einaudi
Il racconto divertito e leggero della vita di una donna degli anni '50, che si tramuta lentamente ma inesorabilmente nel racconto di una solitudine e di un fallimento. Anche per questo libro continuo a essere felice, nonostante tutto, di essere un uomo.
Sembra un racconto leggero, con una struttura narrativa quasi giornalistica, una scrittura talvolta scanzonata che assorbe una dosa di ironia non comune.
E passano sotto i riflettori i personaggi, le famiglie, i figli, il marito, ma anche gli amici o presunti tali, i benpensanti irrigiditi.
Ma a poco a poco questo strano diario lascia il posto prima a una sottile delusione e poi, in modo dirompente, a una tristezza e a una solitudine infinite.
Certo di Stoner ce n'è uno solo ( e per fortuna) ma questo libro gli si avvicina prepotentemente lasciando, in fondo al tunnel, intravedere anche il profilo di Simenon, con i suoi racconti e i suoi romanza privi di speranza.
Un brivido lungo la schiena, ecco cosa viene nel chiudere quell'ultima pagina, se possibile, ancora più insopportabile.
C'è bisogno ora, per non cadere nel baratro, di qualcosa con più leggerezza, con una luce in fondo al tunnel. Almeno per illuminare qualcosa di più gioioso.

mercoledì 7 settembre 2016

L'altro capo del filo

di Andrea Camilleri - Sellerio

La storia 'gialla' traballa un po', ma tutto si fa godere.
I migranti arrivano a Vigata a frotte, il commissariato è cooptato un giorno sì e l'altro pure per intervenire di notte a regolare l'afflusso dei disperati alla ricerca di una vita dignitosa.
Montalbano pure, nel suo ruolo, ma soprattutto lo vediamo sconvolto per il coinvolgimento emotivo che richiede.
La storia dell'omicidio in sartoria ha un che di zoppicante, tirata un po' per i capelli, costruitasi su un asse Sicilia-Friuli che in effetti alla fine non sta molto in piedi.
Ma come ripeto sempre più spesso, e non solo per le indagini di Montalbano, la storia criminale e quindi della relativa attività investigativa sono ormai solo un pretesto per raccontarci il nostro oggi, la solitudine dell'uomo in un mondo sempre più cupo e triste e la sconfitta del maschio nella società che lui stesso ha costruito con tenacia in migliaia di anni.
La tristezza poi viene al lettore, nelle pagine conclusive, dove l'autore ci fa sapere che ormai ha perso l'uso della vista e che quindi deve avvalersi dell'aiuto fattivo dei suoi collaboratori per concludere i nuovi lavori. E che ringrazia nelle note finali.
Il tempo che passa è l'unica cosa sul quale la nostra presunzione umana nulla può.

martedì 6 settembre 2016

"Un giorno morirai e, credimi, sarà sempre troppo presto...

... Non perdere tempo. Amala, per la miseria e diglielo. Dille che accanto a lei ti sentivi stupido, ma anche uomo. Che non te ne frega niente di fare l'eroe. Dille che, quando la vedi, ti sembra di aver trovato la parte di te che ti mancava e che quando c'è lei sei più forte. Dille che hai scoperto la tua strada, che il tuo destino è amarla con tutto il cuore. Non smettere mai di dirglielo, Antoine. Anche se ti sembra sciocco, falla commuovere ogni mattina e ogni sera. Perché un amore come questo è raro e non dura in eterno."

da "Due biglietti per la felicità" di Carlone Vermalle, Feltrinelli.
 
Paperblog