lunedì 29 agosto 2016

Due biglietti per la felicità

di Caroline Vermalle - Feltrinelli

Bisogna saper raccontare le storie d'amore. Sennò diventa tutto una melassa appiccicosa.
Caroline Vermalle - è il suo primo libro che leggo - in questa fatica ci riesce, condendo il tutto con una buona dose di surreale fantasia unita alla denuncia contro il dio denaro e il business a tutti i costi.
È una buona storia questa che parla di musica, di talento, di infelicità, di voglia di realizzarsi, di amore che viene da lontano, di lotta contro il più prepotente, di amore verso il cinema (quello vero!), di amicizia oltre la morte, di comparsate di fantasmi alla ricerca di se stessi, di missioni da compiere e di lieto fine, a tutto tondo.
Lo stile dell'autrice è strano, a volte rude, a volte morbido, in una sorta di saliscendi narrativo che tiene attaccato il lettore alle pagine.
Poco da dire, le donne scrivono meglio, sanno conquistare il lettore senza la necessità di vendersi in continuazione, come in genere fanno gli uomini.
Unica, azzardo, critica è il finale, un po' condito via, tolto di mezzo come se fosse un'ingombrante necessità.
Ma forse è solo una mia sensazione.

lunedì 22 agosto 2016

Numero undici

di Jonathan Coe - Feltrinelli

Ecco, il ritorno di Coe, il seguito alla Famiglia Winshaw..., ma dove?
Io proprio questo libro non l'ho capito né apprezzato e tanto meno gustato.
E pensare che dopo tanti giri e rigiri attendevo con ansia 'il ritorno di Coe' agli antichi libri fatti di denuncia sociale e di raffinata psicologia dei singoli personaggi e della disgregazione della famiglia.
Ma qui non c'è nulla di quanto strombazzato nelle critiche e negli articoli di lancio del libro.
O forse non ci vedo io quello che è evidente a tutti.
Qui si passa dalle paranoie di due ragazzine alla follia di una vecchia con strane carte da gioco, dalla gambe di legno che nascono dal nulla a orribili ragni che chiudono una storia senza capo né coda.
Iniziato, mollato lì, ripreso e rimollato, per poi finirlo con uno sforzo titanico perché i libri non si lasciano mai per strada -
dietro ogni nuova pagina ci può essere un mondo che se non leggi ti perdi.
Ma io dietro alle nuove pagine non ci ho trovato nulla, ma nulla nulla nulla.
Visto il successo di vendita e di critica del libro, visto il nome dell'autore, sono certo che il problema sono io. Oppure l'ho letto nel momento sbagliato.
Ma non sono sicuro al cento per cento...
Non riesco ad aggiungere altro, tanta è la delusione.
 
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