mercoledì 8 marzo 2017

Nessuno come noi

di Luca Bianchini - Mondadori

Io adoro la leggerezza di Bianchini, i suoi voli sull'animo umano, sulle relazioni, sui sogni, sugli amori. Lo adoro perché mi fa rilassare, mi aiuta a vivere, mi fa sorridere, in attesa di un presunto lieto fine.
Questo libro no.
Capisco che è una sorta di viaggio nel tempo, nel suo tempo - che tra l'altro è lontano mille secoli dal mio - nella sua storia, nella sua giovinezza.
Capisco che si crogiola tra realtà e invenzione ributtandosi a corpo morto nella sua adolescenza.
Capisco anche che giochi con i sentimenti, con i rituali giovanili, con le musiche, con i motorini, con i conflitti sociali, con le eterne gelosie e piccolezza umane.
Ma lo fa con scarsa efficacia.
È una sorta di cronologia di fatti, infilati in un bastoncino, come se componessero uno spiedino.
Non so, spero solo che la mia ritrosia al libro non sia solo di natura generazionale.
Ma faccio fatica a farmi catturare.
Cosa che Bianchini sa fare con grande maestria, sebbene sempre nella leggerezza di genere.
Non tutti i libri vengono col buco. E non tutti i lettori sono d'accordo con chi scrive.

 
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