venerdì 31 luglio 2020

Riccardino

Riccardino
di Andrea Camilleri - Sellerio

Questo libro è bellissimo.
L'ultimo atto di Montalbano è una lotta tra il 'vero' commissario (quello dei libri), quello 'finto' della televisione e quello che vorrebbe il suo 'autore un po' stufo' che purtroppo ci ha lasciato.
Quello 'vero' vorrebbe imporre se stesso, fare vedere come è veramente, come vorrebbe essere percepito, e apprezzato. Un Montalbano rispettoso delle regole, intelligente, duro e morbido alla bisogna, provinciale fino all'eccesso, lontano dalle ipocrisie del nostro mondo.
Quello 'finto', star della tv, conosciuto da tutti, soprattutto da quelli che non l'hanno mai letto e che  lo conoscono, quindi, molto poco. Una star dello spettacolo che ha stravolto, per certi versi, l'immagine 'vera' del commissario, facendo diventare un delitto in strada un set da film, con applausi, risolini e gli ormai onnipresenti selfie.
E poi c'è l'autore, da tempo stufo di tutto questo teatrino, che in questa bellissima storia, si infila, chiedendo lumi al suo personaggio preferito, anticipazioni, rivelazioni, ma che non esita, di fronte ai cadenti tentennamenti nelle indagini, a prendersi la scena anticipando le mosse del poliziotto.  
Tra un interrogatorio, un'indagine, una telefonata e una litigata con Livia, la storia si sviluppa, rotola con qualche deviazione, diventa appassionante e nello stesso tempo triste perché l'ultima.
Il lettore non dovrebbe saperlo che è l'ultima, perché la sua attenzione è continuamente distratta, con il pensiero a come alla fine Montalbano uscirà di scena. E' una lettura in continua tensione, in cui se non dovessi reggere il libro per la lettura, ti morderesti perennemente le unghie, ti gratteresti la testa, ti accarezzeresti la barba (per chi ce l'ha).
Montalbano è stanco, o meglio è stufo, massacrato dagli eventi, dall'autore, dalla tv, da Livia (quella poi...), dalla polizia, dal mondo intero.
Poi arriva la fine, come una liberazione e subito la sensazione di vuoto.
Con la commozione infinita per la scomparsa di Camilleri, con la tristezza per la perdita del commissario, e con un po' di amaro in bocca per quel finale lì...



 
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