"Le stelle sono tante, milioni di milioni, la stella di Negroni! Vuol dire qualità!" Non sono impazzito, ma leggendo il titolo di questo nuovo libro di Malvaldi l'aggancio mentale immediato è questo 'Carosello' dei tanto sognati anni '60 che pubblicizzava il buon salame - da qui il Negronetto.
Ma siccome non di salame - ahimeé - dobbiamo parlare ma di libri, eccosi alla nuova fatica letteraria dello scrittore toscano.
Premessa d'obbligo. In questo libro non c'è nemmeno un barlume del Bar Lume.
Ci spostiamo sull'appennino tosco-emiliano, in un paesino sperduto, in un inverno qualunque, con una nevicata mica tanto qualsiasi.
Due ricercatori cascano tra le mura di questo posto abbandonato da dio, per uno studio sulla paventata longevità e sanità assoluta del popolo autoctono. Tutto si rivelerà un'intuizione per lo meno azzardata, anche se la ricerca permette ai due giovani intellettuali di assistere e scoprire un delitto, ad analizzarne i confini, a studiare le singole personalità del paese, a comprenderne le piccolezze, e a scovare finalmente l'assassino. Oltre che a farsi delle mangiate epiche annaffiate da cospicui fiaschi di vino rosso corposo.Adoro questi ambienti di provincia, queste atmosfere da villaggio ai confini del mondo, questi personaggi che sfilano a uno a uno presentandosi e raccontando le proprie gioie e le proprie delusioni. E poi il lettore si crea delle immagini in testa, prende parte decisamente alle indagini, riscopre indizi, annusa i piatti...
La nevicata ha un ruolo fondamentale, anche se rende tutto più bianco e pulito della realtà stessa.
Chissà se questa è la prima prova di un nuovo serial.
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