mercoledì 4 aprile 2018

Marie aspetta Marie

di Madeleine Bourdouxhe - Adelphi

Il tema del femminismo, la questione della liberazione della donna, la sua emancipazione e la cosiddetta parità dei sessi: sono temi fondamentali per la crescita culturale, sociale e politica del nostro mondo, sempre alla ricerca di un po' di stabilità e pace.
Gli anni '70, allo 'scoppio' della questione femminile, mi hanno insegnato che da maschietto - con tutte le contraddizioni sulle spalle e i retaggi retrivi di un'educazione piccola borghese della metà del secolo scorso - appena ti accosti al problema (con tutta buona volontà) come la fai la sbagli.
Se sei un maschio femminista, oltre che a essere deriso a priori, invadi un terreno non tuo e corri il rischio di farti tranciare le mani, e non solo quelle..., dalla più fedele e ortodossa del movimento femminista mondiale.
Se invece fai il moderato, cerchi 'insieme' una sorta di terza via che cerchi di garantire tutti gli spazi possibile alla tua compagna di vita, e a tutto il genere femminile, affermando però che tu non puoi far scomparire nella spazio di qualche secondo tutto quanto volente o nolente ti è stato riversato addosso nei millenni precedenti, allora in questo caso corri il rischio di essere fulminato sul posto senza alcuna possibilità di sepoltura dignitosa.
Non parliamo di chi ancora oggi, poveri noi, ritiene la donna inferiore, madre e basta e vi risparmio tutte le battute e le convinzioni che un ometto dal cervello atrofizzato riesce ancora oggi a partorire.

Bene, dopo questo polpettone introduttivo, qualcosa sul libro, a mio rischio e pericolo, devo pur dirlo.
Un libro datato 1940 che affronta di fatto il tema dell'autonomia della donna e della sua autodeterminazione- -anche e soprattutto in campo sessuale - in un modo così spigliato e libero è di per se stesso un libro rivoluzionario.
Marie, la protagonista, si lascia cadere consapevolmente in un'avventura extra coniugale con un giovane e splendido studente conosciuto su una spiaggia. O meglio agganciato su una spiaggia.
La protagonista così afferma il diritto alle proprie scelte grazie a queste pagine straordinarie, provocatorie oltranziste e meravigliosamente rivoluzionarie.
Marie si compiace di quello che fa, non vive alcun senso di colpa, guarda in faccia la vita con un po' di supponenza e un po' di incoscienza, e gode delle sue scelte.
È un libro che apre le porte verso una luce intensa, chiude tutte le stanze dell'oscurantismo culturale, avvia discussione, scuote coscienze, incanala un fiume di lava incandescente sul passato.
Con una sottile ironia che condisce il tutto in modo gustoso.
Ma io sono un uomo, devo farmi da parte, stare al mio posto e, se possibile, tenere gli occhi bassi...

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