Vitali comincia a dare segni di affaticamento letterario. Se avessi potuto parlare con l'editor della Garzanti che ha curato il libro prima della pubblicazione gli avrei suggerito un drastico alleggirimento. Si ripete, si attorciglia, si riparla addosso. L'atmosfera è sempre quella, lontana e per questo affascinante. Ma i personaggi, punto di forza dei libri di Vitali, in questo ultimo lavoro sono pesanti, lenti e affaticati. Tornano come una giostra, annoiando. Bellano rimane splendida.
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