domenica 8 aprile 2012

L'assassino

di Georges Simenon - Adelphi


Gli schiaffi che riesce a dare Simenon con ogni libro che ci manda in terra mette a dura prova anche il campione di pesi massimi di boxe.
Questa volta ci rifila senza mezzi termini una storia di perbenismo e di retriva borghesia che sfocia nel più atroce dei delitti a sfondo familiare.
È uno degli uomini più in vista del villaggio - questa volta in Olanda - che a seguito di una lettera anonima viene a conoscenza dei continui tradimenti della moglie ogni volta che per lavoro si assenta da casa.
E sulla base di questa lettera anonima, acquista una pistola durante il suo viaggio periodico, torna prima del previsto, coglie in fragrante la moglie con l’amante, li ammazza tutti e due e comincia quindi una storia di vedovanza fatta di ulteriori falsità, di recita sociale, di sconvenienze sociali fino alla conclusione, dovuta e obbligatoria.
Forse i romanzi di Simenon sono tutti ‘uguali’.
Forse rincorrono tutti un mondo perbenista che un giorno decide di sfondare la barricata e ribellarsi grazie a abbandoni, omicidi, fughe...
Ma ogni volta coglie l’obbiettivo di sbatterti in faccia la mediocrità della vita di tutti i giorni fino a mescolarti le budella fino a ritorcerle.
Ogni volta che finisci i suoi libri sei come entrato in un frullatore.

Nessun commento:

Posta un commento

 
Paperblog