Foglioni, tazzo, mulo, birla...!! Gli insulti hanno una nuova vita in questo libro.
Io sono uno di quelli, Pallavicini mi perdoni, che quando gli dicono 'Chimica' rispondo secco:
- Non ci ho mai capito un'acca!
Peggio ancora con la fisica, ma è meglio stendere un velo, avendo fatto lo scientifico.
Ma questo libro ha un potere insindacabile. Ti fa avvicinare a quella scienza ostica con una delicatezza formidabile, facendola diventare, dopo il sesso, la cosa più seduttiva al mondo.
Questa è una storia che narra di scienza sì, ma racconta la voglia di scoprire, la voglia di sapere. È una storia di illusioni e di fortissime delusioni. È una storia di affetti e amicizie, ma anche di competizione all'ultimo sangue, di invidie e di tradimenti.
È una storia seria, mica paglia.

È un libro che altalena la narrazione con pagine sublimi di storia della chimica, dialoghi al limite del comico con sofisticati voli pindarici tra gli elementi scientifici.
È un libro straordinario, incalzante, riflessivo e causticamente ironico.
È un libro che ci racconta la bellezza, non solo della chimica.
È tutt'altro, per dirla alla Pallavicini, che una 'mitragliata sui foglioni'.
Pallavicini, se me lo consente, è un genio, forse della chimica, ma sicuramente letterario.
Una volta finito ti senti pronto - almeno tu, lettore che non sei altro! - per ricevere il premio Nobel per la chimica e prontissimo per cominciare a giocare con il sesso con il telefono.
Tempo finito. Vado, perché mi devo iscrivere al corso di laurea di chimica inorganica (o era organica?) e a potenziare il mio abbonamento telefonico.