mercoledì 25 novembre 2009

Morte a Firenze

di Marco Vichi - Guanda

L'alluvione di Firenze del '66 io lo ricordo bene, anche perché lo seguivo alla radio sulle ginocchia di mio padre. Fu un'immane tragedia, per i morti, per l'arte, per la comunità, per l'Italia tutta. Forse l'ultima vera e propria prova di unità e solidarietà del paese.
Il libro è di fatto un intreccio tra storia e omicidio, tra tragedia collettiva e perversione maledetta, tra acqua e fango e amore a prima vista.
Bordelli è un commissario border line, al limite tra espressione e depressione, un uomo alla continua ricerca di se stesso.
La prova più dura è finirlo visto il coinvolgimento, nel giallo, di un ragazzino che potrebbe essere il figlio di ognuno di noi.
Il finale è amarissimo, disincantato, triste fino alla morte.
Un giallo non di certo di 'evasione'.

martedì 24 novembre 2009

Se tu non vai al libro, il libro viene a te

Ricordate 'Il Parnaso ambulante', gentile e sognante libro di frontiera di Christopher Morley, edito da Sellerio?
Bene ora la storia è vera, più vera della verità. E non nell'isolata Nuova Inghilterra, ma nell'Italia di oggi.
E' dell'editore Mursia l'iniziativa di partire con due Tir attrezzati, che fanno meta nelle più centrali piazze delle provincie italiane, con rimorchi attrezzati come librerie (novemila volumi!), sala conferenze e area caffé.
Un'idea straordinaria, che porta i libri tra le braccia di chi in libreria non ci mette quasi mai piede. Un'iniziativa che cerca di rompere la sonnolenza italica e la resistenza cronica alla lettura.
Una proposta che vuole trovare nuove soluzioni d'acquisto tra le librerie classiche sempre più vuote, tra il libraio di quartiere sempre più raro, fronteggiando l'acquisto di libri su internet sempre più in crescita e con sempre minori margini.
Bella cosa. I libri hanno bisogno di visibilità, hanno bisogno di sostegno di marketing, hanno bisogno di essere chiacchierati. I libri hanno bisogno di case editrici che si interrogano, che si sfidano, che inventano cose nuove. Che hanno la capacità di reinventarsi.
Oggi, sul tema, il silenzio è assordante.

venerdì 20 novembre 2009

Qualche segnale di conforto

"Libri, zoccolo duro dagli 11 ai 14. Solo il 45,1 per cento degli italiani dedica parte del proprio tempo alla lettura di libri, mentre il 56,2 per cento delle persone dai 6 anni in su legge almeno una volta a settimana un quotidiano. Almeno per i libri la situazione è però piuttosto confortante, intanto perché c'è una modesta crescita (nel 2008 la percentuale era del 44 per cento), e poi perché la quota più alta di lettori è rappresentata dai giovanissimi: infatti il 64,7 per cento degli italiani tra gli 11 e i 14 anni dichiara di leggere."

Questo pezzo è estratto dall'articolo oggi pubblicato da Repubblica.it, e fotografa il 'consumo' di libri in Italia. E' l'Istat che ce lo dice.
Interessante? Molto. Esaustivo? Non ancora.
Due i dati fondamentali, uno ancora più importante dell'altro.
Il primo ci racconta di un'insperata crescita dei lettori di libri nel Bel Paese, sebben all'interno di una situazione ancora sconfortante.
Ma il dato sicuramente che ci dà speranza è proprio quello che ci dice che i giovani tra gli 11 e i 14 anni leggono molto di più della media nazionale raggiungendo uno straordinario 65%.
Non è fantastico?
Alla faccia degli spocchiosi e boriosi tromboni che tracciano scenari foschi e tenebrosi sulle nuove generazioni rimbambite da Tv+Internet; e solo per conservare il loro ruolo, la loro centralità immobile, il lro potere culturale.
Dobbiamo sempre di più avere la consapevolezza e il coraggio di fare un passo indietro.
Forse due.

domenica 15 novembre 2009

Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano


di Dario Fo - Einaudi

E' vero di Sant'Ambrogio ci si ricorda, almeno a Milano, solo in occasione del ponte, imminente, e quindi della prima alla Scala, e poi quando viene carnevale, che a Milano essendo appunto ambrosiano arriva qualche giorno dopo. Ma chi lo conosce alzi la mano.
E da questo gustoso libretto illustrato, a metà tra il racconto di storia e la piece teatrale, ci arrivano nozioni, racconti, sensazioni, gossip e vere e proprie chicche storico-romanzate.
Nella Milano capitale dell'impero d'Occidente, vera e propria isola su canali e fiumi che la rendevano molto più simile a Venezia che a una classica città di pianura, Sant'Ambrogio viene nominato, per acclamazione del popolo, vescovo nonostante che si occupasse d'altro, o forse proprio per quello.
E il momento in cui diventa il vero 'comandante della città' e uno dei personaggi più potenti dell'impero, Milano risplende della sua centralità imperiale, cresce in modo esponenziale e pone le basi di quella che poi diventerà (a parte gli ultimi vent'anni...).
Leggetelo. E' un libro che aiuta a capire meglio la propria città - naturalmente per i milanesi - ma che permette a chi invece ne vive lontano di conoscere una parte della storia che in genere nelle scuole non viene nemmeno citata.
E poi è un premio Nobel, mica paglia...

giovedì 12 novembre 2009

Commedia


di Paolo De Agostini - Electa

Regalino del compleanno. Per la serie de 'I dizionari del cinema', è la classica guida di genere che premette, ai quattro venti, di non essere esaustiva, che i film che compaiono sono scelte personali, che l'autore ha dovuto fare dei sacrifici 'dimenticandone' molti, che ...
Aldilà di ciò, il libro/guida si fa leggere, o meglio si fa consultare, sfrucuglia un po'. Ma soprattutto ha una struttura interessante.
Tra le altre, una parte ci descrive 10capolavori10 del genere che l'autore ritiene tali: con tutte le informazioni necessarie; con la critica, talvolta leziosa; con le indicazioni e con i retroscena. Ma soprattutto con 24 fotogrammi che dovrebbero raccontare il film, la trama, i protagonisti...
Originale, e talvolta centrato.
L'altra, quella più corposa, che ci descrive i film più importanti, che hanno lasciato il segno, degni di nota. E anche qui la struttura delle pagine, l'impaginazione vera e propria, è interessante. Diversa.
Ogni film occupa due pagine: la sinistra con critica, spesso molto leziosa, con trama e notizie varie; la destra con un fotogramma a tutta pagina, o quasi, in cui compaiono a corollario alcune didascalie che non raccontano tanto quello che ci dice l'immagnie, ma ne prendono solo spunto per allargare ad alcuni concetti o a semplici notizie.
Il libro, per gli amanti del genere, è godibile, divertente, interessante. Fa venire voglia di rivederne alcuni di quei film.
Anche se io getterei alle ortiche molti dei film citati e li sostituirei con altrettanti scelti da me.
Ma non è questo il bello delle guide e degli elenchi (Eco docet)?

lunedì 2 novembre 2009

Le ragioni di un decennio. 1969-1979. Militanza, violenza, sconfitta, memoria

di Giovanni de Luna - Feltrinelli


E finalmente!!! Un libro che ci racconta, da storico, il periodo più straordinario, più avvincente, più politicamente vivo del dopoguerra. E finalmente un libro che ci racconta sì, che interpreta anche ma che ci fa soprattutto capire cosa successe, con quali interpretazioni, quali fatti, quali opinioni. Senza pentimenti e abiure, tanto di moda tra i peones. Un unico 'difetto' dichiarato in anticipo: è Lotta Continua centrico, e quindi, a cascata, troppo Torino centrico. E per un milanese ex militante del Movimento Studentesco è troppo!
L'autore (docente in università di storia contemporanea ed ex militamte di Lotta Continua), partendo dal Sessantotto, dalla sua vena rivoluzionaria, trasgressiva e creativa, ci fotografa con grande piglio le spinte, le strategie e i fatti della nascita di Lotta Continua fino al suo scioglimento, per sfinimento, quasi alla fine degli anni settanta. Ma non solo, di tutto il movimento.
Ci trasporta, dall'interno, nelle discussioni, nelle analisi, nelle iniziative inquadrando tutto nella situazione politica italiana e nelle sue perversioni.
Con grande spirito critico, ma con grande delicatezza, senza strafare. E con alcune sferzate straordinarie.
Il libro è bellissimo, si legge quasi avidamente, e non è per reduci. E' un libro di storia. Punto.

 
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