giovedì 30 aprile 2015

Alla fine del sonno

Willem Fredrik Hermans - Adelphi

Gli anni passano, le illusioni tendono a scomparire, gli affetti si attenuano, e si cerca di attenuare le emozioni per evitare altre disillusioni. Ma il fascino, e le emozioni, che il grande Nord trasmette rimangono intatti.
Nonostante questo, il libro (opera degli anni '70) di questo autore olandese (ormai scomparso) risulta ostico, un po' incomprensibile, talvolta trascinato e sicuramente spesso irritante.
Un viaggio nella Norvegia, da parte di uno studente per la sua specializzazione in geologia, si tramuta in un viaggio dentro se stesso, di riscatto verso il padre 'genio' della materia, di rivalsa con i suoi compagni di viaggio.
Un viaggio inutile dal punto di vista scientifico, in cui il ragazzo non risolve nulla.
Un viaggio che stabilisce però priorità, pensieri, sensazione e convinzioni.
Un viaggio anche condito da una tragedia, nelle pianure sconfinate, che aumenta l'angoscia e il senso di smarrimento nel lettore ben disposto.
Un viaggio affascinante per le descrizioni, per le sconfinate vallate, per la pace e il silenzio.
Un viaggio irritante, soprattutto causa le omnipresenti zanzare che mangiano vivo chiunque passi di lì.
Un viaggio che per fortuna è finito. Alla faccia del fascino per il grande Nord.

La casa rossa

di Mark Haddon - Einaudi

Gli scrittori britannici sono bravissimi nel tracciare storie intorno alle famiglie, sempre più allargate e ricche di incroci che, spesso e volentieri, portano a tensioni, incomprensioni, litigi e abbandoni.
Questa è la storia di una vacanza in cui due famiglie si ritrovano dopo tanti anni.
Il libro io l'ho vissuto a due stati d'animo.
Il primo - che coincide con la prima parte, mi ha annoiato a morte. Non come mai il libro non decollava mai, si arrotolava su se stesso, si indicizzava verso la ripetizione obbligatoria. Si capiva che si stava preparando a qualcosa che sarebbe poi successo, ma questo stato di attesa alla fine perdeva di suspense e faceva largo invece a una voglia estrema di chiusura anticipata delle pagine e archiviazione nel luogo più lontano e oscuro della propria biblioteca.
Poi, non so perché e percome, il libro cambia, si inacidisce e lascia spazio alla resa dei conti dei protagonisti.
Una resa dei conti che si allarga a macchia d'olio per prendersi tutto lo spazio, lasciando il lettore sconcertato, triste e infinitamente insoddisfatto.
Un libro che non aiuta questo, e non è neanche un libro che spiazza.
Uno lo legge, ma non so dirvi poi alla fine come si sente.
Fate voi.

lunedì 27 aprile 2015

Quattro sberle benedette

di Andrea Vitali - Garzanti

Anche il clero, si sa, ha i suoi problemi. Francesco è arrivato anche per bastonare e per rimetterlo in riga. Speriamo... Ma non tutta l'erba è un fascio, soprattutto nei lontani anni Venti (e scusate il gioco di parole).
Vitali ci accoglie con perizia e delicatezza in una sordida e peccaminosa storia in cui il clero lacustre sembra essere coinvolto.
Una storia brutta, che fa parlare le male lingue del luogo, e che partorisce lievi e poetiche lettere anonime che hanno l'obiettivo di sbattere in prima pagina i colpevoli.
Ma poi le nubi cominciano a diradarsi all'orizzonte, i venti si placano, le fronti si distendono e il paese ritrova le sue certezze.
All'ombra di bambini in arrivo dal sesso incerto, viaggi in treno 'addirittura' fuori dalla provincia e terrori all'orizzonte di trasferimenti e avvicendamenti.
Il paese ci tranquillizza, la storia ci conduce, e le menti si calmano.
Vitali è un toccasana per la crisi. Andrebbe diffuso e reso obbligatorio (la lettura dei suoi libri...) in tutto il paese.
Chi si rifiuta, un punto di spread in più.

Un regalo che non ti aspetti

di Daniel Glattauer - Feltrinelli

Ora che ho fondato il movimento "Per il lieto fine", libri di questo tipo non fanno altro che convincermi che divulgare messaggio positivi e 'confortare' il lettore con buoni finali sia una missione che nel mondo d'oggi sia fondamentale.
Questo non libro non è un capolavoro. È una fatica letteraria che parla di regali a chi ne ha bisogno, di aiuti a chi aiuta gli altri, di affetti e di amore.
È un libro che ci racconta il rapporto tra padre e figlio, all'amore che esiste tra loro.
Non è niente di che, ripeto.
Ma ti fa star bene alla fine.
Astenersi lettori perdigiorno.
 
Paperblog