sabato 21 ottobre 2017

Il caffè dei piccoli miracoli

di Nicolas Barreau - Feltrinelli

Le storie d'amore a lieto fine - almeno sui libri - hanno una forza propulsiva seconda solo alla Rivoluzione d'Ottobre.
E Barreau, delle storie d'amore, è un vero maestro.
Ma questa volta un po' toppa, risulta meno efficace, con una storia un po' noiosa, che si disperde, spesso e volentieri, tra inutili descrizioni - sembra una Lonley Planet! - di Venezia, delle calli, dei canali, delle chiese e di chissà che cos'altro.
Nelly, la protagonista, bella come non mai - come si addice alle signorine perbene protagoniste letterarie di storie d'amore dall'accento parigino, si innamora prima di un professore che non l'amava niente, poi si invola a Venezia per disperarsi, piangere, evadere e, forse, dimenticare.
Ma l'amore è bello, spesso, ma anche imprevedibile e basta camminare come una gambero in Piazza San Marco per trovare quello che in una vita non si è mai palesato.
È intrigante la storia della nonna, ormai defunta,  della giovane ragazza, le cui orme la dolce Nelly sembra ripercorrere a distanza di decine d'anni. Speriamo con risultati migliori.
Il libro non convince fino in fondo, anche nella speciale classifica dei libri di genere.
La prima metà è stranamente sospesa, si arrotola su se stessa, si contorce senza trovare un suo fine. Poi lentamente la lettura diventa più sensuale, dolce, con le emozioni che piano piano prendono la loro parte di scena, rendendo il tutto più affascinante.
Questo uso in letteratura di lettere, cartoline, messaggi di ogni genere ritrovati a distanza di tempo e he segnano un amore perduto o dimenticato mi sembra di averla già letta...

lunedì 16 ottobre 2017

Morte a San Siro

di Alessandro Bastasi - Fratelli Frilli Editori

I libri targati Fratelli Frilli Editori sono praline del cioccolato migliore che si trova in commercio.
Delicati, gustosi, decisi, con ingredienti di qualità, a volte impareggiabili.
Questa chicca ci fa viaggiare nel tempo, nei luoghi e nelle menti, spesso contorte, umane.
E non solo per la storia 'gialla'.
Ma anche perché tra queste righe ritroviamo i Beatles, le lotte straordinarie degli anni '60/'70, la tristezza del pensiero perbenista, la cafoneria dilagante e obbligatoria dei nostri giorni, la paura di invecchiare e il timore di amare, il potere del denaro. E poi la difficoltà nei rapporti tra padri e figlie, la consapevolezza che l'amore eterno non esiste, la speranza che dopo ogni caduta ci si riesce a rialzare, a volte più forti di prima.
Abitando proprio nella zona dello stadio meneghino da quasi tutto la vita speravo in una storia ambientata tra le strade e le case che ben conosco. Così, per sentirsi per una volta il centro del mondo. Ma la zona San Siro è solo un pretesto per dare il via alla storia, alle indagini del commissario e all'inchiesta della bella giornalista in combutta con il padre.
Tant'è, poco male. Vorrà dire che una storia nella zona e sulla zona la scriverò io.
Il libro è appassionante, gradevole e man mano che si archiviano le pagine lette acquista un sapore ancora più gustoso.
Proprio come il buon vino invecchiato bene.




giovedì 12 ottobre 2017

Quel che l'acqua nasconde

di Alessandro Perissinotto - Piemme

Il passato, prima o poi, chiede il conto. Rassegnatevi!
E gli anni '70, ad alcuni o forse a molti, di conti ne devono presentare parecchi.
Intendiamoci, quegli anni, formidabili!, sono stati straordinari, ricchi, vivi, pieni di giovani alla ricerca di un mondo più giusto, più libero, più umano.
Essere stati sconfitti, e con tante perdite, non autorizza a denigrare e tacciare quel periodo - anche attraverso una lettura storica affrettata e perbenista - come buio, pieno di solo terrore, vuoto e violento.
Perissinotto, mi par di capire, se ne guarda bene.
Ritorna su quegli anni per raccontarci una storia in cui il passato riemerge, quando meno te lo aspetti, una volta che tutti lo avevano sepolto e, almeno strumentalmente, dimenticato.
Ma il passato riemerge, sempre, a volte per nostalgia, a volte per angoscia, a volte per riallacciare un amore, a volte per farsi pagare. In genere un conto molto, ma molto salato.
È bellissimo, in queste pagine, rincorrere la verità, ascoltare le tensioni crescenti del ricercatore di fama mondiale, ascoltare i dubbi e le perplessità della moglie, vivere ogni istante con la voce narrante protagonista.
Un romanzo che non rassicura, anzi.
Un finale amaro, non concluso.

giovedì 5 ottobre 2017

La biblioteca sull'oceano

di Ashley Hay - Sperling&Kupfer

Non sono balle, i libri curano!
Una storia contrassegnata dal dolore, dal senso di comunità, dalla guerra passata, dai suoi ricordi.
Ma una storia anche siglata dalla forte, immensa e infinita presenza dell'amore: verso la propria metà, verso l'amicizia, verso la cultura e i libri, verso la lettura.
La compagnia dei libri - un lavoro in biblioteca - aiuta, o meglio salva!, la protagonista a trovare una via d'uscita dopo la perdita del marito, improvvisa e inaspettata.
Il libro ci racconta, oltre a trascinarci nella narrazione e nei fatti, un mondo lontano, di grandi spazi, di menti libere sopraffatte dalla vita.
Ma anche allinea sul palcoscenico letterario amicizie forti, indistruttibili - tanto forti da farle desiderare anche al lettore più distratto -, comunità che non sta a guardare e aiuta, figli non solo desiderosi di attenzioni ma anche capaci di ricambiare, poesie d'incanto.
Il tutto fino alla fine, senza quasi mai togliere il piede dall'acceleratore delle emozioni.
Fino a una bella fine, che offre speranza anche a chi ormai ha girato la faccia dall'altra parte.
Un'ultima nota 'personale'.
Il libro è stato letto sul Kindle: il fascino e l'attrazione per lo strumento digitale cresce e ormai occupa un posto autorevole nella libreria.

lunedì 2 ottobre 2017

La rivincita di una libraria

di Cynthia Swanson - Garzanti

La Vita è sogno, ci insegnava Calderon de la Barca, già nel 1635...
Ma a volte la vita è un incubo peggiore di quello che sogniamo.
Questo romanzo dell'autrice americana è un esordio curioso, molto esperto, molto maturo; sia nella narrazione, sia nello stile, tutto tranne che acerbo.
È una storia che si sdoppia in continuazione, che apre e chiude porte di felicità e di dolore, di vita e di morte, di sogno e realtà.
Il desiderio di cambiare, di guardare l'erba del vicino, di crescere ed evolvere senza alcuna discrezione e senso di sé, spesso ci porta ad azioni sbracate e a sogni lontani e irrealistici. Facendoci dimenticare quanto abbiamo.
Intendiamoci, sognare è parte della realtà ed è uno dei motori del vivere. Ma il sogno, il desiderio ha uno spazio limitato, stimola ma non può prendere il posto della realtà che circonda, pena la delusione sicura, la cecità nel quotidiano, l'impossibilità di stare al mondo.
Il sogno stimola, non decide. Suggerisce, non ordina.
Questo entrare e uscire dalla realtà di Kitty, la protagonista, tiene sospeso il lettore che si domanda in continuazione quale sia la vita di tutti i giorni quali i voli onirici.
È un dolce viaggio, che si intraprende tra queste pagine, nella vita, che aiuta a confortarsi a dedicarsi a sé, a ripensare le decisioni più importanti che si sono fatte nella vita.
Anche quelle che hanno ceduto più al sogno...

sabato 30 settembre 2017

Il segreto di Jane Austen

di Gabriela Margall - Baldini&Castoldi

Si respira una bella aria tra le righe di questo romanzo argentino. Aria pulita.
Certi i 'nostri' studenti/ricercatori vivono una vita ben diversa e meno avventurosa e senza i successi - dentro e fuori dall'università - che invece affollano la vita della protagonista Laura.
È una storia che fa sognare, soprattutto gli aspiranti scrittori di tutto il mondo che non riescono neanche a ricevere una pernacchia di disgusto al seguito dell'invio del proprio timido e impaurito manoscritto.
Tant'è.
La storia si sviluppa intorno a una giovane ricercatrice che al posto di impegnarsi nel suo lavoro di ricerca e di redazione della sua tesi, si getta di nascosto nella scrittura di un romanzo.

L'incontro con un editore - presuntuoso ed egocentrico dal passato complicato - le cambierà la vita, in tutti i sensi.
Jane Austen è un buon pretesto per raccontare un amore, un incontro, un abbandono e la felicità raggiunta.
Aria pulita e fresca, dicevo.
Ci si sente ossigenati alla fine. E senza far fatica.

venerdì 29 settembre 2017

Divorziare con stile

di Diego De Silva - Einaudi

L'avvocato Malinconico è un geniale cialtrone dal lessico ricercato.
È irritante, debordante, infamante, esorbitante, attraente e anche affascinante. Per non dire scostumato, come si direbbe a Napoli (credo...).

Non so chi abbia scelto il titolo, ma è geniale anche quello, di nome e di fatto. E lo è non solo per chi ha avuto il pregio/difetto di provare un divorzio, ma anche per chi lo sogna come il nirvana o per chi lo vede come un incubo.
Un divorzio è sempre un caos e un grande dolore e spesso non va molto d'accordo con la parola stile.
Ma in questa ultima fatica letteraria di Da Silva lo stile - e non parlo di quello letterario - viene fuori tutto, proprio alla fine, inaspettato.
L'avvocato Malinconico si cimenta in una quasi causa civile per un divorzio sollecitato dalla moglie di un vero e proprio principe del foro napoletano, potenza infinita legale.
La lotta sembra impari, sembra persa in partenza, ma Malinconico dimostra tenacia e non cede di un millimetro. Anche perché la cliente è una delle più belle del mondo (almeno così intendo io leggendo queste righe) rendendo il lavoro dell'avvocato molto più piacevole.
La storia è contorta, infarcita, arrotolata, ricca di personaggi a lato che la condiscono come il peperoncino nella pasta.
Il finale è straordinario, e vale tutto il libro .
Quell'ultimo NO è la degna conclusione di tanta fatica. Spero che Malinconico, dopo, si sia divertito...

giovedì 28 settembre 2017

Le donne del signor Nakano

di Kawakami Hiromi - Einaudi

Il Giappone è spesso, anzi sempre, molto lontano. È un paese pieno di pesce crudo e io non sopporto quelle cose viscide e bagnate, si fanno una marea di inchini e io soffro da sempre di un insopportabile mal di schiena, hanno una lingua e una scrittura incomprensibile e io faccio fatica a capire spesso anche l'italiano.
Ho difficoltà a 'leggerlo', a comprenderne le dinamiche, le abitudini, ma soprattutto le letterature.

Tempi non facilmente individuabili, personaggi sempre sul confine tra realtà e sogno, rapporti tra i sessi inafferrabili, dinamiche di lavoro impalpabili, famiglie e conflitti tra le mura domestiche insospettabili e incomprensibili.
E tutto è insopportabilmente e straordinariamente minimalista, affascinante e sognante.
Io mi sento sempre sospeso, fluttuante, tra le pagine di un autore del Sol levante.
E alla fine del libro, come questo, mi domando sempre:
- E allora?

La storia si svolge tra le mura di un negozio di cose usate, di arte abbandonata, di macchine inutili e di bellezze dagli occhi a mandorla.
Il signor Nakano ne è il proprietario, a volte burbero e assente, a volte affettuoso e ingombrante.
E i giovani - in particolare Hitomi che ci conduce in questo viaggio - che lavorano con lui, la sorella, le sue amanti, i clienti e i personaggi tutti ruotano intorno a lui, lo scrutano, lo cercano, lo spostano, lo dimenticano e lo interrogano.
È un libro 'leggero' per sua natura, per suo orientamento, per suo fine.
Bisogna stare ancorati a qualcosa quando lo si sfoglia. Un colpo di vento ci può portare via.

mercoledì 27 settembre 2017

Voi due senza di me

di Emiliano Gucci - Feltrinelli

Alla faccia dell'ossessione!
Alla faccia dell'amore!
Alla faccia del sospetto!

Ecco, questo libro dell'autore toscano è tutto qui.

Ossessione, di un amore, reciproca, reiterata, costante, scadenzata, ritmata, cercata, perduta e ritrovata.
Amore sfinito, scostumato, arrabbiato, risentito, passionale, scappato, rincorso, infinito.
Sospetto, atroce, camuffato, sopito, latente, impensabile, irreale, verissimo.

Una coppia abbandonata ormai da tempo, un figlio morto che presenzia la loro vita - e commenta pure! - una voglia di uno per l'altra.
Una vita in comune, lontana, alla continua ricerca dell'altro.
Fino alla fine.
Un libro sospeso, a volte pure irritante per la sua nostalgia e il dolore che trasuda.
Un libro narrativamente difficile, che però conforta.
Un libro che ci parla del dolore assoluto, quello della perdita di un figlio. E della perdita di un amore.
Almeno fino a quando lo ritrovi.

Libri 'indietro'...

Solo una piccola premessa.
Sono mesi che non scrivo.
Motivo?
Molte cose sono capitate dall'ultimo post, dell'inizio di maggio. Molte cose.
La mia vita è cambiata e spero in meglio, ma è ancora tutto da vedere.

Ma se le scritture si sono arenate in una secca piena di scogli e tranelli, per fortuna, le letture hanno continuato la loro navigazione tranquilla approdando a nuovi porti, nuove baie e perfino a qualche piccola spiaggia solitaria.

Quindi oggi, si spera, si ricomincia, con un occhio al mercato editoriale, alle novità, e un altro all'attenta lettura di libri magari non nuovissimi ma che hanno da sempre intrigato la mia curiosità.

Ho da recuperare 'recensioni', o meglio pareri su quanto letto.
Come sempre senza alcuna arroganza, senza alcuna intenzione di 'criticare', ma solo con l'obiettivo di trasmettere ai quattro lettori di questo presunto blog qualche suggerimento di lettura di qualità.
Seguitemi, se potete.

lunedì 1 maggio 2017

Afrodite bacia tutti

di Stefania Signorelli - Prospero

Questo libro è straordinario, punto.
Due piccole premesse.
- io ho fatto studi scientifici  e quindi la mia preparazione 'classica' è molto limitata. Quindi ho sostanziali lacune di base che sicuramente non mi hanno aiutato nella lettura.
- non amo i libri di racconti, non li compro mai. Li evito, conscio di perdermi molte cose bellissime da leggere. Quindi partivo un po' prevenuto... 

Poste queste nefaste premesse, trovo questo libro molto affascinante. Ed estremamente godibile.
Mi piace molto lo stile, è estremamente 'essenziale', diretto, pulito. Almeno così io l'ho vissuto.
L'idea, ripeto, è geniale.
Riuscire a traslare, a trasportare con una macchina del tempo antichi eroi e storie mitologiche nel nostro tempo è un approccio narrativo assolutamente originale, innovativo, insolito. 
Denota, se posso dire, grande creatività e grande cultura specifica. Complimenti! 
Io l'ho letto con un po' di fatica, proprio perché non ho conoscenze approfondite.
Ma anche con queste lacune, la lettura è stata di grande soddisfazione.

E' una fatica letteraria che mi è piaciuta molto, mi ha fatto ricordare, pensare, sorridere e, alla fine, mi ha fatto venire la voglia di approfondire alcune delle storie che vengono raccontate, per cercare di annodare alcuni fili che nella mia mente andavano a zonzo.
I tre racconti che mi hanno più colpito di più sono il primo (strambo, ma geniale nella conclusione, ironico al punto giusto, surreale); Narciso e la psicologa, il finale tranchant è senza speranze. Sembra Simenon; e Megera dal sinistro canto, formidabile. 

Certo non è un libro che si vende 'da solo', ha bisogno di qualche spinta, di visibilità. 
Editori, fatevi sotto!
Complimenti all'autrice.

mercoledì 26 aprile 2017

Per legge superiore

di Giorgio Fontana - Sellerio

Sì, perché esiste una legge superiore, che supera regole e norme e soprattutto consuetudini. La legge del rispetto verso se stessi.
Fontana è straordinario.
Questa è una storia di giustizia, di correttezza, di rispetto verso gli altri, verso se stesso e verso gli ideali più alti.
Una storia che ci stravolge dentro, senza possibilità di trovare scuse, senza offrirci il modo di concluderla in modo differente.
Una storia di un uomo ' piccolo', frustrato, indignato, stanco di tutto, che cancella tutte le pochezze con cui ha dovuto aver a che fare e si ritrova gigante, per un riscatto assoluto.

Bellissima prova narrativa, bellissima storia di giustizia e di lealtà, bellissimo racconto dallo stile pulito, a volte giornalistico, bellissima lettura che ti bevi in pochi giorni.
Saper scrivere così non so se sia un dono naturale.
Fontana scrive bene e forse la natura c'entra poco. È tutta 'colpa' sua.



mercoledì 8 marzo 2017

Nessuno come noi

di Luca Bianchini - Mondadori

Io adoro la leggerezza di Bianchini, i suoi voli sull'animo umano, sulle relazioni, sui sogni, sugli amori. Lo adoro perché mi fa rilassare, mi aiuta a vivere, mi fa sorridere, in attesa di un presunto lieto fine.
Questo libro no.
Capisco che è una sorta di viaggio nel tempo, nel suo tempo - che tra l'altro è lontano mille secoli dal mio - nella sua storia, nella sua giovinezza.
Capisco che si crogiola tra realtà e invenzione ributtandosi a corpo morto nella sua adolescenza.
Capisco anche che giochi con i sentimenti, con i rituali giovanili, con le musiche, con i motorini, con i conflitti sociali, con le eterne gelosie e piccolezza umane.
Ma lo fa con scarsa efficacia.
È una sorta di cronologia di fatti, infilati in un bastoncino, come se componessero uno spiedino.
Non so, spero solo che la mia ritrosia al libro non sia solo di natura generazionale.
Ma faccio fatica a farmi catturare.
Cosa che Bianchini sa fare con grande maestria, sebbene sempre nella leggerezza di genere.
Non tutti i libri vengono col buco. E non tutti i lettori sono d'accordo con chi scrive.

lunedì 20 febbraio 2017

Viva più che mai

di Andrea Vitali - Garzanti

Che dire?
Secondo me Vitali scrive troppo, troppo spesso. Troppi libri.
E così tutto comincia essere un po' affaticato.
E questo libro, mi perdoni dottore!, risulta essere un po' noioso.
Centellinerei un po', rallenterei un po', scriverei un po' meno.
Poco altro da dire.
Ma magari mi sbaglio.
Che dite?

Le otto montagne

di Paolo Cognetti - Einaudi

Ecco.
Ecco cosa?
Ecco, il libro 'perfetto'.
Una storia di amicizia - intuizione banale! -, una storia di crescita - altrettanta osservazione scontata -, ma soprattutto è una storia di iniziazione - questa non è male, dài - e anche - udite, udite! - di scontro tra culture, tra esperienze, tra storie di vita.
Il tutto condito -  e che condimento - da montagne, arrampicate, profumo di legna, neve e ghiacci, scivolate, piccoli paesi, freddo e sublimi solitudini.
Storia bellissima, scrittura sublime e tanta, ma tanta, nostalgia di un mondo a parte, lontano da tutto, libero.
Un difetto? Non c'è.
Scrivere di più, di questo libro, - noi poveri critici della domenica e spesso pure del sabato mattina - è un'inutile sfida alla perfezione.
Complimenti dottor Cognetti, ma davvero.
Ce ne fossero...

mercoledì 11 gennaio 2017

Terapia di coppia per amanti

di Diego de Silva - Einaudi


"Per fare l'amante ci vogliono le palle, e la tua fidanzata non ce le ha, infatti si comporta da moglie, ecco tutto".

"Mi dispiace, - dice (Viviana). - Hai ragione ad arrabbiarti. È vero, ho sempre preteso troppo da te. C'è una parte di me che vuole darti la colpa di tutto...mentre io vorrei solo renderti felice".

"Modesto e io non siamo più dei semplici amanti... Che ci piaccia o no, abbiamo varcato un confine...Dobbiamo decidere cosa essere..."

Avviso agli amanti: attenti agli psicologi!
Chissà se esiste davvero una terapia psicanalitica per la coppia di amanti (clandestini), ma comunque la trovata di Da Silva è oltremodo geniale.

La storia si racconta a due voci, una al maschile e una al femminile, per un continuo cambio di visione del rapporto che Modesto e Viviana, i due protagonisti della vicenda, hanno da tempo avviato segretamente.
È un continuo contrasto tra chi vive il rapporto con più leggerezza e senza alcun progetto per il futuro (lui) e chi invece comincia a lamentare una sorta di vuoto e di esigenza che qualcos'altro accada (lei).
L'intervento dello psicologo - uomo, alle prese a sua volta con problemi di cuore - rimescola il menage, lo mette in discussione, lo rafforza.
Fino a una fine, per certi versi scontata e per altri inaspettata.
Una storia avvincente, ricca di sospesi e di virate improvvise. Una storia un po' surreale che però permette all'autore di raccontare il rapporto tra uomo e donna senza veli e con grande autorevolezza. Una storia paradossale e sottilmente comica.
Il libro è bellissimo e, se posso dirlo, appassionante. Mentre lo si legge, si vuole il più velocemente arrivare alla fine, come in un giallo, per sapere come va a finire, come la risolvono, la questione, cosa farà lui e cosa penserà lei, come si porrà lo psicologo e cosa faranno i rispettivi consorti (e figli) dei due amanti.
Modesto è un cialtrone fatto e finito, sboccato fino a quasi il fastidio. Ma molto trasparente. E con una bocca tagliente, ironica, caustica al limite dell'invidia.
Viviana è più sottile ed elegante, ma anche una grandissima devastatrice delle parti basse (almeno quelle maschili), credetemi. Di fatto è lei a condurre le danze.
Lo stile e il linguaggio - a parte qualche definizione, credo, tipicamente partenopea - sono molto milanesi - almeno così li ho vissuti. Per la dimostrazione che l'Italia, in fondo, ma proprio in fondo, è un paese molto più unito e 'uguale' di quanto sembri.
Complimenti a Da Silva, chapeau.
Per essere il primo libro ho letto nel 2017 devo dire che il segnale è promettente, molto.

lunedì 9 gennaio 2017

Un anno di letture

Bingo!
Nel 2016, così mi ricorda Anobii, ho letto 45 libri.
Forse è il mio record, forse no, ma poco importa.
È comunque un numero considerevole, visto che io leggo prevalentemente di sera e ancora di più di notte (questo la dice tutta su la mia insonnia).
Questi i dati Istat (non ho trovato nulla di più recente) che fotografano la quantità di lettori in Italia (i dati sono relativi al 2015). Probabilmente a breve usciranno i dati che ci dicono come è andata nel 2016, ma credo che la cosa non si sposterà di tanto.
Inutile commentare, tanto sappiamo tutti qual è la situazione. Ed è altrettanto inutile fare gli snob.
Ognuno fa quello che vuole e chi rompe paga, e i cocci sono suoi.

Volevo, se la memoria mi aiuta, fare un po' mente locale sui libri 'migliori' (o meglio quelli che mi sono piaciuti di più) che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio percorso di lettura nel corso dell'anno, aggiungendo qualche nota (i link di riferimento riportano all'altro altisonante blog che con grande fatica cerco di aggiornare e che mi permette di raccogliere pensieri e pareri su alcuni dei libri che mi permetto di sfogliare. Non è molto elegante autocitarsi ma in fondo è farina del mio sacco).
È una cosa complicata, anche perché sono sempre meno i libri che lasciano il segno, almeno quello profondo, e sono sempre di più quelli che quando chiudi l'ultima pagina ti ritrovi a tirare un sospiro di sollievo senza alcun rammarico.

Primo tra tutti - ma in questo non sono per nulla originale - c'è Stoner, formidabile viaggio tra la solitudine, l'abbandono e la tristezza umana. La storia di un uomo tra riscatto e incapacità di reagire, tra voglia di affermarsi e desiderio incontrollabile di 'lasciar stare tutto così', senza combattere. Invidia pura per la capacità di narrare di John Williams, l'autore.
A mezzo millimetro di distanza segue La chimica della bellezza, di Piersandro Pallavicini. È una storia di profonde illusioni, di attese mai soddisfatte, di amicizie forti e di tradimenti. Riuscendo - e non è cosa da poco -  a farti diventare 'simpatica' la chimica e soprattutto a farti sorridere, e molto. Un libro di grande conforto, imperdibile.
Altra perla di straordinaria lucentezza è Un solo paradiso di Giorgio Fontana. È la storia di un abbandono, della fine di un amore, di uomo lasciato dalla donna della sua vita. Ed è la storia dell'incapacità - folle! - dell'uomo di raccattarsi, di reagire, fino a lasciarsi andare senza speranza.
Il libro è un pugno allo stomaco, lascia poche speranze al lettore che viene trascinato in questo gorgo sempre più in fondo. L'ultima pagina, perché è l'ultima!, è come riprendere aria poco prima di affogare. Sublime, anche se senza via d'uscita.
Per alcuni versi sopra tutti ritrovo L'intenso calore della luna di Gioconda Belli. Un viaggio dentro il mondo delle donne, dentro la loro sessualità, dentro la vita che cambia. 'Si chiude una porta ma si può aprire un portone', si potrebbe sintetizzare, dopo averlo concluso. È un meraviglioso viaggio dentro se stessa (la protagonista) per raccontare alle altre e agli altri cos'è una donna e cos'è l'amore. Un libro infinito, per gli occhi e la mente. E i maschietti dovrebbero leggerlo tutti.
E poi La Lettrice scomparsa, un semi-giallo che lancia sul mercato la biblioterapia, la 'scienza' che cura tutti i malanni psicologici attraverso la lettura. L'idea è di per sé straordinaria e vale solo lei il libro. La storia si sviluppa affascinante tra citazioni dotte, donne dallla capacità seduttiva infinita e un mistero che con fatica si risolve. Geniale.
Fin qui i libri intensi, alcuni sofferti, alcuni più brillanti.
Durante quest'ultimo anno ho 'imparato' a leggere anche libri più dediti alla leggerezza, a storie più lievi, spesso dal lieto finale, in cui ci si avvicina alla vita di tutti i giorni, in cui il rapporto tra uomo e donna è contrassegnato dall'amore, dalla difficoltà di stare insieme, dove prendersi e lasciarsi è il motore della vita di tutti i giorni.
E così ho conosciuto Luca Bianchini - Se domani farà bel tempo e Dimmi che credi al destino - segretario del partito della leggerezza, la sognante (e bellissima) Caroline Vermalle - Due biglietti per la felicitàLa felicità delle piccole cose e Due cuori a Parigi - e Federica Brunini con le sue Quattro tazze di tempesta.

Si prospetta un bellissimo anno davanti a me, visti i segnali. E non solo dal punto di vista della lettura.
Avanti così.

giovedì 5 gennaio 2017

Leggere

Posto il fatto che oggi tutti sono troppo impegnati a comunicare che sono troppo impegnati e che non hanno tempo per nulla tranne che per dire che non hanno tempo per fare nulla (!), il tema posto dall'articolo su L'Internazionale - della cui esistenza ringraziamo ogni giorno gli dei di tutti gli olimpi con preghiere e offerte dedicate - è posto, secondo me, in modo non esatto.
Per chi ama leggere, per chi fa della lettura parte fondamentale della propria vita e sviluppo intellettuale, il tempo per la lettura è un tema che non si pone.
Leggere è un'esigenza.
Chi legge, chi ama perdersi tra le pagine di un libro - qualsiasi... saggi, narrativa, analisi comparate di filosofia teoretica o avventure rosa dal dolce finale - trova sempre il tempo, trova sempre il luogo, trova sempre il momento. Basta volerlo.
Programmare il tempo per leggere è una contraddizione in termini, perché chi ama trovare conforto tra i volumi non ha bisogno di ritagliarsi tempo.
Si cerca tempo per andare a fare la spesa, per andare fuori a cena, per giocare a tennis, per fare una vacanza, per guardare la tv.
Per leggere, chi ama farlo, il tempo c'è sempre. Di giorno, di notte, con la gente, sull'autobus, al mare o in montagna o in città. Anche in palestra.
Chi ama leggere lo fa e basta, senza ritagliarsi attimi, fissare appuntamenti sulla propria agenda.
Ma soprattutto senza scegliere.
O no?
 
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