Sono un appassionato medievista dilettante. E ricerco l'atmosfera, i colori, i sapori e gli odori del tempo non solo tra i saggi di storia, ma anche sfruttando la fantasia e la creatività dei romanzi storici, più o meno dettagliati.
Questo episodio non è tra i migliori dopo gli esempi di qualche anno fa come 'Il signore del falco' o 'Il mercante di lana', anche se tutto svolto nella Milano del Duecento, città polverosa e sudicia, immediatamente circondata da boschi, acque, lupi e personaggi inquietanti di ogni risma.
La storia ricalca episodi realmente accaduti, con qualche personaggio di natura storica.
Ma è debole. La storia stenta, saltabecca, manca di linearità. A volte si ha la sensazione che il libro, mi perdoni l'autore, non sia finito, sia quasi una bozza.
Anche se la parte finale parzialmente riscatta il libro, con un'evoluzione insolita della storia.
Sono comunque libri, quelli della Montaldi, non per giallisti sfegatati che digeriscono tutto.
Sono libri raffinati, per cultori del genere.
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