Vivere di sogni è un’utopia.
Questa la frase del padre dell’autore - protagonista indiscusso - ormai sulla via del tramonto.
Ma è anche la sintesi di una volontà, di un desiderio, di una speranza assoluta.
È straordinario farsi condurre per mano in questo divagare tra storia e storie, tra nazione e famiglia, tra pubblico e privato, tra amore dolore, tra abbandoni e ricongiungimenti.

Chi profuma per motivi anagrafici di quegli anni può riconoscere, con facilità tra queste righe, figure familiari (padre, madre, fratelli, zii, nonni e tutto il mondo intorno), una comunità coesa e tutta concentrata su se stessa, in cui tutto era condiviso e tutto remava nella stessa direzione, aldilà delle opinioni del singolo.
Era un mondo fatto di ‘noi’ pieno di tanti ‘io’.
Il libro è magnifico, è un vero trasporto, un bellissimo sogno a occhi aperti, un viatico verso i ricordi, i pensieri, le nostalgie e la fine, di tutto.
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