mercoledì 25 novembre 2009

Morte a Firenze

di Marco Vichi - Guanda

L'alluvione di Firenze del '66 io lo ricordo bene, anche perché lo seguivo alla radio sulle ginocchia di mio padre. Fu un'immane tragedia, per i morti, per l'arte, per la comunità, per l'Italia tutta. Forse l'ultima vera e propria prova di unità e solidarietà del paese.
Il libro è di fatto un intreccio tra storia e omicidio, tra tragedia collettiva e perversione maledetta, tra acqua e fango e amore a prima vista.
Bordelli è un commissario border line, al limite tra espressione e depressione, un uomo alla continua ricerca di se stesso.
La prova più dura è finirlo visto il coinvolgimento, nel giallo, di un ragazzino che potrebbe essere il figlio di ognuno di noi.
Il finale è amarissimo, disincantato, triste fino alla morte.
Un giallo non di certo di 'evasione'.

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