lunedì 27 aprile 2015

Quattro sberle benedette

di Andrea Vitali - Garzanti

Anche il clero, si sa, ha i suoi problemi. Francesco è arrivato anche per bastonare e per rimetterlo in riga. Speriamo... Ma non tutta l'erba è un fascio, soprattutto nei lontani anni Venti (e scusate il gioco di parole).
Vitali ci accoglie con perizia e delicatezza in una sordida e peccaminosa storia in cui il clero lacustre sembra essere coinvolto.
Una storia brutta, che fa parlare le male lingue del luogo, e che partorisce lievi e poetiche lettere anonime che hanno l'obiettivo di sbattere in prima pagina i colpevoli.
Ma poi le nubi cominciano a diradarsi all'orizzonte, i venti si placano, le fronti si distendono e il paese ritrova le sue certezze.
All'ombra di bambini in arrivo dal sesso incerto, viaggi in treno 'addirittura' fuori dalla provincia e terrori all'orizzonte di trasferimenti e avvicendamenti.
Il paese ci tranquillizza, la storia ci conduce, e le menti si calmano.
Vitali è un toccasana per la crisi. Andrebbe diffuso e reso obbligatorio (la lettura dei suoi libri...) in tutto il paese.
Chi si rifiuta, un punto di spread in più.

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