giovedì 30 aprile 2015

La casa rossa

di Mark Haddon - Einaudi

Gli scrittori britannici sono bravissimi nel tracciare storie intorno alle famiglie, sempre più allargate e ricche di incroci che, spesso e volentieri, portano a tensioni, incomprensioni, litigi e abbandoni.
Questa è la storia di una vacanza in cui due famiglie si ritrovano dopo tanti anni.
Il libro io l'ho vissuto a due stati d'animo.
Il primo - che coincide con la prima parte, mi ha annoiato a morte. Non come mai il libro non decollava mai, si arrotolava su se stesso, si indicizzava verso la ripetizione obbligatoria. Si capiva che si stava preparando a qualcosa che sarebbe poi successo, ma questo stato di attesa alla fine perdeva di suspense e faceva largo invece a una voglia estrema di chiusura anticipata delle pagine e archiviazione nel luogo più lontano e oscuro della propria biblioteca.
Poi, non so perché e percome, il libro cambia, si inacidisce e lascia spazio alla resa dei conti dei protagonisti.
Una resa dei conti che si allarga a macchia d'olio per prendersi tutto lo spazio, lasciando il lettore sconcertato, triste e infinitamente insoddisfatto.
Un libro che non aiuta questo, e non è neanche un libro che spiazza.
Uno lo legge, ma non so dirvi poi alla fine come si sente.
Fate voi.

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