lunedì 3 ottobre 2016

Un solo paradiso

di Giorgio Fontana - Sellerio

Dopo la sofferenza non può non esserci speranza. Altrimenti nulla ha senso.
È un libro oscuro, tetro, che trasuda dolore, abbandono, quasi follia.
L'amore, si sa - e chi non lo sa semplicemente mente a se stesso -, ha un timer, una scadenza. A volte il timer non suona e quindi nessuno se ne accorge, ma in fondo sempre ha un suo inizio e una sua fine. Ineluttabile. Tombale.
Ma la speranza di raccattarsi dopo l'abbandono, la certezza che comunque ognuno possa ricostruirsi e, se proprio vuole, cercare e trovare la prossima avventura, beh, quella non può scomparire.
Questa fatica di Giorgio Fontana è un pugno allo stomaco, una coltellata nel cuore, una sequela di messaggi senza alcuna speranza.
Il protagonista incontra al bar un vecchio amico della cerchia più ristretta del passato. Dimesso, triste, fisicamente provato.
E lui, sollecitato dall'io narrante, comincia a raccontare, senza fine.
Dopo aver trovato l'amore, spiega, lo perde e il mondo crolla.
E la storia ci racconta come un uomo, adulto, istruito, con un impiego e con una storia alle spalle, con amici, con una passione forte per la tromba, possa intraprendere un percorso di dolore autentico che lo porta all'autodistruzione, alla miseria, fisica e intellettuale.
Ogni tanto, nel racconto, qualcuno ci prova a scuoterlo, ma senza alcun risultato.
La tristezza di queste pagine è assoluta, ognuno si riconosce paragonando le proprie pochezze e le proprie disperazioni vissute e la mancanza di una luce in fondo al tunnel si fa sentire ogni pagina macinata e digerita. Si strizzano gli occhi in continuazione se si riesce a vederla, quella maledetta luce, ma non c'è alcuna possibilità: non c'è.
Vorrei chiedere all'autore solo una cosa: ma perché non lasciare aperta qualche porta? Perché buttarci in faccia tutta questa realtà senza la possibilità, almeno virtuale, di un riscatto?
Perché non si può trovare un altro paradiso?
Si chiude l'ultima pagina con il cuore che piange, con la fronte sudata e con la voglia di abbracciare qualcuno, di sentire un po' di calore umano. E anche con un po' di sollievo.
Teniamoci in contatto...

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