Il passato, prima o poi, chiede il conto. Rassegnatevi!
E gli anni '70, ad alcuni o forse a molti, di conti ne devono presentare parecchi.
Intendiamoci, quegli anni, formidabili!, sono stati straordinari, ricchi, vivi, pieni di giovani alla ricerca di un mondo più giusto, più libero, più umano.

Perissinotto, mi par di capire, se ne guarda bene.
Ritorna su quegli anni per raccontarci una storia in cui il passato riemerge, quando meno te lo aspetti, una volta che tutti lo avevano sepolto e, almeno strumentalmente, dimenticato.
Ma il passato riemerge, sempre, a volte per nostalgia, a volte per angoscia, a volte per riallacciare un amore, a volte per farsi pagare. In genere un conto molto, ma molto salato.
È bellissimo, in queste pagine, rincorrere la verità, ascoltare le tensioni crescenti del ricercatore di fama mondiale, ascoltare i dubbi e le perplessità della moglie, vivere ogni istante con la voce narrante protagonista.
Un romanzo che non rassicura, anzi.
Un finale amaro, non concluso.
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