di José Saramago - Einaudi
Pronti? Si parteeee! E l'elefante salomone (rigorosamente in minuscolo), lentamente, passo dopo passo, dalla lontana Lisbona, passando per la Spagna, si muove per raggiungere, come un pacco regalo, la fredda Vienna.
Il libro va letto come se il lettore fosse sulla groppa dell'elefante che dondolando si muove nell'Europa del lontano cinquecento. Tra cerimoniali quotidiani, arciduca spocchiosi, comandanti di truppa leali e affidabili, preti in preda alle peggiori superstizioni e cornac indiani - chi accudisce e guida, in perfetta simbiosi, l'amico elefante - contornati dai mille dubbi.
La storia, grottesca nel suo profondo, è tenuta insieme da un'ironia e da un distacco che lascia il lettore sprovveduto, e non, in uno stato di perenne invidia letteraria. E per sopravvivere alla vergogna, corre a prendere tutto quanto ha scritto nel tempo e, di nascosto, lo getta via. Senza neanche passare per il riciclo.
giovedì 30 luglio 2009
Il viaggio dell'elefante
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