domenica 13 settembre 2009

ReadingList 7 - Abbey Road, 40anni dopo

E’ il quarantesimo anniversario dell’uscita di Abbey Road, penultimo disco dei Beatles come uscita, ma la vera e propria ultima fatica della banda dei quattro.
Un disco strano, che recepisce i cambiamenti della musica dell’epoca, sancisce in modo esponenziale ormai l’isolamento di ciascun membro del gruppo nei confronti degli altri, impasta un medley straordinario nella seconda parte che si conclude con l’ultima canzone della banda di Liverpool con l’emblematico titolo ‘The end’, di una sola strofa  - and in the end the love you take is equal to the love you make.
Ma forse, ed è paradossale!, il disco è ricordato ancora di più per la sua copertina, con i musicisti che attraversano la famosa strada dove avevano e hanno ancora sede gli studios più famosi del mondo.
Una foto che ha fatto epoca, rivisitata e riutilizzata da altre band nel tempo, oltre a essere la foto più ripetuta e reiterata da turisti nostalgici e non.
Il disco è fenomenale, un continuo sali scendi tra rock durissimo e melodie sognanti. Ospita canzoni ormai nella leggenda come ‘Here comes the sun’ di Harrison, oppure ‘Come together’ di Lennon. Ma anche stranezze di Ringo come ‘Octopus’s garden’ e ‘She Came in Through the Bathroom Window’ di Paul.
E’ l’ennesima occasione per rivedere la sterminata - non in Italia purtroppo - produzione di libri e, per quanto è il mio modesto e illuminato parere, quali da leggere e quali dai quali stare alla larga, e molto.

La prima segnalazione ‘obbligatoria’ perché è ufficiale e frutto dei quattro musicisti stessi è  il mastodontico The Beatles Anthology - Rizzoli, che accompagnava la raccolta dei sei Cd che ci presentavano tutte le canzoni, con registrazioni diverse in studio, abbozzi di canzone e versioni diverse e stralunate. Il libro pesa chili, è ricco di immagini, fa la cronistoria dettagliata del gruppo. E’ il libro ‘definitivo’ direbbero gli anglosassoni. Ha un solo neo: è un’autobiografia e quindi non è arricchita di una visione dall’esterno. Comunque per chi vuole conoscere il gruppo e non ne sa più o meno niente, questo è il libro di riferimento.
Unitamente a La grande storia dei Beatles di Mark Levisohn, ‘biografo semi-ufficiale’ del gruppo, ed edito da Giunti.
Il libro è una vera e propria guida completa e dettagliata della storia, anno dopo anno, mese dopo mese, con tutti i concerti descritti, oltre che tutta la discografia, i dischi in tutti i paesi con le diverse edizioni. Forse il più autorevole e esaustivo libro mai stato redatto sui Beatles. Da non perdere.
Per chi invece vuole sapere tutto, ma proprio tutto, intorno a ogni canzone scritta dal gruppo, straordinario è La storia dietro ogni canzone dei Beatles, di Steve Turner, pubblicato da Tarabooks. Ogni canzone, disco per disco, viene collocata nel suo tempo, viene descritto il periodo e lo stato d’animo di chi l’ha scritta, da cosa arriva l’ispirazione, le sensazioni, gli obbiettivi, i fini. E’ molto istruttivo leggerlo mentre si ascoilta la singola canzone perché ci consente di trasferirci nel periodo e di comprendere meglio, se possibile, la canzone stessa. E’ bellissimo, anche se presuppone una conoscenza approfondita della dsicografia beatlesiana.

State alla larga, se potete, invece da The Beatles - la vera storia di Bob Spitz, pubblicato da S&K. Un libro che, in tipico stile gossip all’americana, cerca di trovare rivelazioni sensazionali, inutili e soprattutto inverosimili. Non amo questi libri, dai quali in genere sto molto alla larga. Ma visto che si tratta dei Beatles mi sono lasciato convincere ed è l’ennesima conferma. Da lasciar perdere.

Ancora una segnalazione d’obbligo. Tra i numerosi libri di fotografie che cercano di ripercorrere la storia del gruppo, il migliore, il più melanconico ma anche il più emozionante è quello, recentemente  pubblicato, di Robert Whitaker.
The Beatles - l’ultima tournée, edito da Gremese, è la storia per immagini dell’ultimo tour di concerti che il gruppo fece prima di decidere di non cantare più in pubblico.
Siamo nel 1966 e il tour, partendo dalla Germania, tocco il Giappone (dove vengono minacciati di morte dai gruppi più oltranzisti e bigotti, per poi passare nelle Filippine dove un presunto sgarbo al dittatore Marcos e alla moglie fece tremare le ginocchia ai quattro baronetti. Le fotografie sono eccezionali, intime, non costruite, dall’interno, e ci fanno cadere nel gruppo come quinto membro. Bellissimo.

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