di Fred Vargas - Einaudi
La prima parte, metà precisa direi, noiosa, che metta a dura prova anche il lettore innamorato. E' vero che è propedeutica alla seconda, prepara la vicenda, raccoglie le prove, introduce i personaggi, almeno alcuni. Ma è ripetitivo, con un racconto faticoso, con una sorta di spasmodico disordine. Si fa fatica a continuare, e per un libro giallo è imperdonabile.
Ma poi tutto cambia. Improvvisamente. La scena si sposta da Parigi alla Bretagna, arrivano protagonisti e spalle straordinari, si raccontano scene dal più raffinato degli umorismi.
E l'indagine degli smandrappati detective in trasferta diventa ancora più surreale.
Un personaggio su tutti, veramente straordinario, è Dernas, il marito dell'ex compagna del protagonista. Un uomo ai confini del reale, dalla battuta pronta e dall'intelligenza sovvraffina ('Benone!').
Un solo neo: a un certo punto non si capisce più niente, tutto comincia a rotolare a una velocità inusitata e il povero lettore si trova travolto; tra uomini, donne, macchine, biliardi, omicidi, cani, doppiette...
Al limite di non capire tutto.
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