venerdì 27 maggio 2011

Boccalone

di Enrico Palandri - Bompiani

Ne sono passati di anni da quando questo libro è stato scritto. Sono passati anni da quando la rivoluzione era lì, a portata di mano, che nessuno ha saputo prendere per il bavero. E Bologna '77 è l'inizio della fine di tutto, la fine di un'epoca, la conclusione di un sogno che ha attraversato tutti gli anni '70.
E questo è un libro che fotografa esattamente quello che è successo, con lo scontro tra la cosiddetta parte creativa del movimento, l'involuzione para-terroristica dall'altra, e chi invece voleva continuare a lottare per qualcosa di migliore dall'altra parte ancora.
Ma soprattutto, questo libro, è la storia di un'amore a cavallo della crescita dei protagonisti.
Lei, come sempre, più matura, più donna, già proiettata nella vita. Più indipendente, più libera. Lui, militante, alle prese con le sue contraddizioni di maschio, innamorato, appeso alle gonne della sua compagna. Il tutto viene condito dalle contraddizioni politiche dell'epoca, dei voglio ma non posso, dei posso ma non riesco.
È quasi un libro di storia, da certi punti di vista, che ci catapulta in un'epoca straordinaria, ricca, viva, rivoluzionaria, e che orami sta per vedere il crepuscolo.
Il linguaggio è fresco, datato come è naturale che sia. Ri-leggerlo è un piacere per gli occhi, una sferzata di gioventù per la mente, anche se una sventagliata di terribile malinconia e nostalgia rende tutto decisamente difficile da digerire.
È un libro generazionale.
Gli altri si astengano, se posso suggerire. Si annoierebbero mortalmente.

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