mercoledì 4 maggio 2011

L'amministratore

di Anthony Trollope - Sellerio

L'Inghilterra vittoriana presenta un fascino particolare. Il suo mondo, la sua società e le sue abitudini. E le sue 'follie' perbeniste e fondamentalmente ingenue.
E Trollope le interpreta in modo magistrale, soprattutto nella 'sagra' di Berchester, luogo immaginario dove le vicende si arrotolano, si rincorrono e comicamente si scontrano.
Il primo libro del ciclo è, almeno per il tempo, dissacrante, perché mette in luce una protesta anticlericale che sembra dei nostri tempi. E racconta la prova d'orgoglio di un uomo che vuole conservare la propria dignità, coscienza e onestà, intellettuale e non.
Il racconto a volte si affatica, non scorre, sembra sudare per la 'salita'.
Ma è una prova straordinaria per chi, come me, ama questa letteratura fatta di racconti familiari, di piccoli borghi e di piccole storie da mettere in piazza.
Un'ultima osservazione. L'avvocato d'assalto è talmente moderno, cinicamente attuale, da far ricordare le figure del foro di oggi che per soldo, o per 'missione' sono disposti a tutto pur di ottenere quanto si sono prefissati.
È una storia di mitezza umana, ingordigia, avarizia, pochezza mentale, dignità e riscatto.

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