lunedì 13 giugno 2011

Il gioco delle tre carte

di Marco Malvaldi - Sellerio

L'Asilo Senile del bar toscano di Pineta è ancora di sostegno e incalza il povero Massimo, proprietario del bar stesso, a non addormentarsi e a non defilarsi.
La seconda prova di Malvaldi perde un po' di smalto e di originalità risultando meno efficace e meno incisiva. Comunque resta una lettura piacevole, un formidabile sconfinamento dalla letture più seriose e impegnative.
Malvaldi ha inventato questa saga della provincia che riesce sempre a catturare il lettore e a trascinarlo, come se fosse sul posto, nel mondo stonato di questi pensionati e della loro vittima privilegiata.
Tutto è insolito, tutto è surreale, tutto nuota contro corrente. Fino a quando un fatto insolito, un omicidio, frulla tutto e tutti e trasforma il gruppo in un ammasso di investigatori non proprio imberbi con a capo un giovane divorziato che ti serve, nel suo bar, solo quello che vuole e quando lo vuole lui.
I toscani, se posso dire, hanno quella causticità, quel veleno nel cuore incorporati. Hanno un'ironia che spacca tutte le convenzioni e, essendo i padri della nostra lingua, sanno usarla bene e in modo sempre diverso.
Malvaldi lo sa, essendo nato a Pisa, e ci sbatte in faccia tutta la sua capacità di invenzione, tutta la sua origine, creando libri straordinari e sicuramente all'altezza di tanti altri più blasonati.
Ma il successo ormai è arrivato anche per lui, e per noi belle storie da leggere.
E infatti Sellerio l'ha subito preso sotto le sue calde e isolane braccia.

Nessun commento:

Posta un commento

 
Paperblog