martedì 8 gennaio 2013

Una voce di notte

di Andrea Camilleri - Sellerio

Camilleri torna all'antico! Camilleri rincorre se stesso! Montalbano torna a fare il suo lavoro! Che succede a Camilleri? Ma che fine sta facendo Montalbano?
Questi gli interrogativi che si pone il lettore - attento - alla fine della lettura di questa ennesima prova dell'autore siciliano.
Perché questo libro torna un po' alle origini, e con un indizio all'inizio e una conferma alla fine, si capisce il perché.
Questo libro ha ormai cinque anni.
E così, dopo gli ultimi scritti che mettono a dura prova il commissario più famoso d'Italia - sia per l'età, sia per le donne, sia per il suo futuro - questo lo fa ritornare agli antichi fasti, all'inchiesta  fino al colpevole, senza distrazioni.
Con Catarella che ne combina una al giorno, Livia insopportabile ma fa solo la sua parte, il questore che addirittura diventa buono, e il dottore insopportabile come sempre.
Ma questo libro non mette in discussione il mondo che circonda il prode poliziotto siciliano, non obbliga il commissario a drammatici bilanci, non gli fa contare gli anni che passano sempre più velocemente, non gli mette sotto il naso bellissime donzelle che lo fanno sempre più vacillare.
No, è ancora una dei romanzi rassicuranti, in cui lui è impegnato nella sua professione, al servizio dello stato.
Non so quale preferisco. Non so se la versione 'gialla' assoluta oppure quella che mette in discussione tutto e tutti.
Forse l'ultima, più vicina al mio modo di vivere.
Ma a volte si ha necessità di avere qualche pacca sulle spalle, per poter continuare ad andare avanti, rassicurati.

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