giovedì 1 maggio 2014

Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti

di Andrea Vitali - Rizzoli

Ci sono strani segnali in questo libro di Vitali che mettono in allarme il fidato e fedele lettore delle opere del dottore lacustre di Bellano. Strani e inquietanti.
Non vorrei che fosse il successo, non vorrei che il cambio d'autore (il colosso Rcs che sicuramente 'impone' di più della Garzanti in forte crisi), non vorrei che la voglia di gigantismo imperversi e renda tutto più complicato, ma questo è il primo libro di Vitali che ho faticato a concludere, che mi ha annoiato alla morte e che mi ha fatto fare una serie di domande su qual è l'obbiettivo dell'autore.
Il libro è lunghissimo, non finisce mai, ha una storia contorta e intrecciata fino alla morte, cosa che la rende non solo un po' inverosimile, ma soprattutto quasi incomprensibile.
Troppe vicende che si intrecciano, troppi flashback senza avviso che compaiono, troppi personaggi minori che arrivano e se ne vanno, troppi nomi, troppo tutto.
E siccome probabilmente Bellano comincia a stare stretto, qui ci si avventura fino a Monza e Lecco, si coinvolgono personaggi 'di fuori', si allargano gli orizzonti, perdendo quella freschezza che quasi tutti i libri di Vitali ci ha garantito.
Per questo mi domando dove l'autore vuole arrivare, anche grazie al salto di qualità dell'editore, che forse ha altre ambizioni, non solo economiche.
Vediamo cosa succede nei prossimi, sperando che non sia prestissimo.
E' meglio che Vitali si faccia un po' più attendere, pena un'inflazione bellanese poi irrecuperabile.

1 commento:

  1. Ciao!
    devo dire che leggendo ho avuto la tua stessa impressione: sembrava un non-Vitali. In un certo senso gli ingredienti c'erano tutti ma erano portati all'estremo (Giovenca e relativa famiglia) oppure si perdevano in una complicatezza non necessaria (l'intrigo del notaio...)
    Però devo dire che con Quattro sberle benedette si ha un ritorno alle origini!

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