mercoledì 2 settembre 2009

Nereo Rocco

di Gigi Garanzini - Mondadori

Sono sicuro che il Paròn dall'alto ci guarda e ci insulta cordialmente, tutti i giorni. E non solo per come è ormai messo il calcio nostrano, ma anche per tutto il resto. Rileggerlo, riassaporare le sue cordiali bordate, respirare ancora l'aria di quegli anni: questo il merito assoluto di questo libro, versione aggiornata e rimpinguata dell'edizione originaria di qualche anno fa.
Rocco rimane nell'immaginario collettivo del regno di Eupalla (Brera docet) una figura centrale per la sua umanità, per la sua capacità di tenere insieme la squadra che allenava, ma anche per le sue intuizioni tattiche che tanto hanno fatto vincere le squadre che ha allenato, Milan in primis.
Un uomo burbero, che parlava praticamente solo in dialetto triestino, ma che riusciva, anche con una violenza verbale al limite, a tirare fuori il meglio dell'uomo e del calciatore. Un punto di riferimento nell'Italia degli anni '60, non solo del calcio.
Il libro è cronologico nel suo racconto, ma ha anche pagine dedicate alle persone che più gli sono state vicino: Rivera, il medico Monti, Cudicini...
Troppo facile lasciarsi andare ai paragoni con l'oggi, e quindi non li faccio.
Ricordo solo da bambino/ragazzo le sue interviste alla 'Domenica sportiva', la sua tuta in panchina nelle poche partite viste allo stadio, e le interminabili interviste con Gianni Brera intorno a un tavolo coperto di bottiglie vuote.
Altri tempi, altro calcio, altro mondo. Migliore o peggiore non so, ma sicuramente più affascinante e genuino (anche se con tasso alcolico da ritiro di patente immediato).

1 commento:

  1. ciao
    scorro tra le tue recensioni che a volte condivido a volte no...ma qui son punta sul vivo date le mie origini ..ti posso consigliare un'altro libro su nereo roco? El Paron di Giuliano Sadar ...se avrai voglia di leggerlo poi mi dirai...
    elena

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