martedì 3 settembre 2013

Un bel sogno d'amore

di Andrea Vitali - Garzanti

Chissà se il titolo è una coincidenza o un omaggio più o meno velato al grande Jannacci (...'rincorreva già da tempo, un bel sogno d'amore. El purtava i scarp de tennis...'). Comunque anche questa ultima opera letteraria di Vitali racconta di voglia d'amore, di una famiglia, di una vita normale, di un po' di felicità.
A Bellano, agli inizi anni Settanta, una coppia cerca la sua strada, un ladro di polli anche un po' deficiente cerca a tutti i costi di mettersi nei guai con la giustizia, una madre ingombrante vuole consolazione da suo figlio fino a una svolta impensabile, una pettegola vicina sbircia dalle persiane ogni cosa succede ricordandoci che non 'siamo mai soli', i carabinieri che vigilano e si godono lo spettacolo con inaspettata ironia.
È il consueto ritratto della cittadina lacustre tra miserie culturali, grandi solidarietà, amicizie e amori impossibili, meschinità umane al limite della patologia sociale.
Fino a un lieto fine, almeno in parte, che corona tutti gli sforzi della giovane protagonista, vincitrice su tutti i fronti, tranne che sul fronte della trasgressione, della voglia di stupire, della voglia di scuotere soprattutto se stessa.
L'inizio è formidabile, con il proibitissimo 'Tango' di Bertolucci che sbarca nella sonnolenta comunità del lago, sovvertendo equilibri, facendo sognare la metà dei cittadini e facendo scandalizzare (ma che curiosità, eh?) l'altra metà.
Fenomenale come sempre, tra gli alti e bassi di una produzione letteraria cospicua e incessante, comunque sempre di alto livello.

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