lunedì 11 maggio 2009

ReadingList 3 - Una montagna di parole

‘Quando si tiene tra le mani un libro non si corre alcun pericolo, si sta bene, neppure il loro uso prolungato nuoce alla salute, e si gode di un enorme privilegio, quello dell’indipendenza.’ Queste bellissime righe sono tratte dalla presentazione di Luana Bisesti di Montagna Libri, la manifestazione che si tiene nell’ambito del Trento Film Festival, il principale appuntamento cinematografico sulla montagna e sul suo mondo e che si è appena concluso. All’appassionato alpinista dilettante, all’impallinato arrampicatore ‘libero e trasgressore’ degli anni ’70 fino a quando il fisico me lo ha permesso, ho sempre accompagnato letture che mi hanno permesso di sognare quello che non avrei mai saputo e potuto realizzare. Con libri ‘a tema’ ma anche di narrativa. Eccovi alcune indicazioni librarie, per me, sopra tutte; straordinarie per i racconti di vita vissuta, bellissime per i sogni che ci raccontano, formidabili per i mondi che descrivono.

Cominciamo da Le mie montagne di Walter Bonatti, Zanichelli, il padre dell’alpinismo moderno pur non arrampicando nella modernità. Un precursore, un visionario, un purista. Il libro, datato 1962, ci racconta le imprese più straordinarie dell’epoca, dalle prime ascensioni in solitaria delle parete più complesse delle Alpi, alle risoluzioni di ‘problemi’ ancora aperti delle grandi montagne alpine e del mondo. Ma soprattutto il racconto in diretta e dalla voce del protagonista dell’ascensione del K2 del 1954, della notte tremenda a quasi 8.000 metri all’addiaccio, al suo sacrificio senza bombole d’ossigeno, al contributo determinante al successo finale. La diatriba si è conclusa solo pochi mesi fa con la dichiarazione del Club Alpino Italiano che finalmente riconosce i meriti di Bonatti. Dopo più di 50anni! E come dimenticarsi di Reinhold Messner? Il più grande di tutti, l’uomo degli ottomila, anche lui contestato e dileggiato per la morte di suo fratello sul Nanga Parbat, per le sue presunte responsabilità, nel 1970. Anche questa polemica risolta dopo quasi 40anni poco tempo fa con i ritrovamento del corpo del fratello. Due i libri ci raccontano la montagna. Il primo, Nanga Parbat in solitaria, De Agostini, che ci racconta la prima ascensione solitaria a un 8.000 metri. Una sorta di catarsi di Messner, per un’ossessione ormai indescrivibile. Il secondo, recentissimo, Nanga Parbat la montagna del destino, Mondadori Electa, che ci racconta la storia del colosso pakistano, dell’ossessione tedesca, dei diversi tentativi di ascesa, delle varie spedizioni. Un libro bellissimo, fatto di fotografie, testimonianze e documenti inediti. Ma la montagna vive in molti libri, anche di storia e di narrativa. Tantissimi. Imperdibili, per chi ama i gialli pieni di altri colori, sono i cinque lavori di Loriano Macchiavelli e Francesco Guccini (Maraconì, Un disco dei Platters, Questo sangue che impasta la terra, Lo spirito e altri briganti, Tango e gli altri, di Mondadori) che ci raccontano le avventure e le indagini del maresciallo Santovito da qualche parte sull’appennino tosco emiliano. I libri sono bellissimi, caldi e seducenti, con uno stile sobrio, storie appassionanti e ironiche. Una vera gioia per gli occhi e per le menti.
Per assaporare una montagna sospesa tra cielo e mare, con un volo aereo verso la
Liguria ai confini con la Francia e il Piemonte, ecco Nico Orengo con i suoi romanzi di provincia, profumati come le zone che ci descrive. Storie insolite, ricche di personaggi di paese, lucide, piene di passioni. (tra gli altri La curva del latte, Di viole e liquirizia, L'autunno della signora Waal, L'allodola e il cinghiale pubblicati da Einaudi).
Le mie montagne, gli anni della neve e del fuoco di Giorgio Bocca, Feltrinelli, ci racconta la guerra con la Francia (‘Alla prova della montagna il fascismo era già finito’), La guerra di Liberazione, passando attraverso i ricordi e l’amore per le sue montagne. Un libro sognante.
E poi Rumiz, Paolo Rumiz, come dimenticarselo!! Con La leggenda dei monti naviganti, da Feltrinelli, l’autore ci trascina piacevolmente dalle Alpi alla dorsale appenninica raccontandoci un mondo che di fatto non esiste più, con pochi che resistono e con la natura che si sta riprendendo tutto. Ma lo sapete che ormai lungo l'Appennino, corre una sorta di corridoio più o meno largo dieci chilometri in cui la flora e la fauna hanno riconquistato tutto? Non è straordinario? Da nord a sud. Credetemi, questo libro è un incanto.

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