giovedì 16 aprile 2009

ReadingList 1 - Anni ’70, anni veramente formidabili

Sono passati ormai 34 anni da quell’aprile 1975, a Milano.
Da poco più di un mese la maggiore età era stata abbassata agli odierni 18 anni, e la Dc aveva ormai il fuoco sul collo di un imperante Pci ormai ‘quasi’ totalmente sdoganato e in odore di compromesso storico.
Era la sera del 16 aprile quando Claudio Varalli, studente medio militante del Mls (la formazione politica frutto dell’evoluzione del Movimento Studentesco) viene assassinato brutalmente con un colpo di pistola al capo nella centralissima piazza Cavour da un fascista. Il giorno dopo si svolge una grande manifestazione, ricca di tensione e rabbia, che culmina con l’assalto alla federazione del Msi e con scontri intensissimi. Giannino Zibecchi , militante dei Comitati Antifascisti, viene orribilmente schiacciato da un camion dei carabinieri.
Per chi volesse approfondire, oppure per chi volesse tornare indietro negli anni, oppure semplicemente per chi non c’era e volesse sapere, segnalo un libro straordinario, Passate col rosso, di Roberto Tumminelli, uno dei fondatori del Movimento Studentesco.
Un libro straordinario perché con tre anime. La prima ci consente di inquadrare il quadro politico e istituzionale e la neonascente strategia della tensione; la seconda che lascia spazio al racconto in prima persona dei diversi fatti accaduti (e qui che nostalgia!!); la terza che invece apre le pagine a testimonianze, riflessioni e messaggi.
Per chi volesse approfondire ulteriormente, il sito pernondimenticare.net arricchisce i racconti con fotografie, filmati e documenti dell'epoca e di oggi.

Ma gli anni delle lotte che hanno rivoluzionato il paese (che idealmente partono da ben prima il ’68 per arrivare al 1977) hanno una ricca pubblicistica, di qualità, e quasi tutta ‘dal di dentro’.

Formidabili quegli anni, di Mario Capanna, è una sorta di Bibbia del periodo oltre a essere una puntuale cronistoria degli eventi. Naturalmente dal punto di vista del Lider.
Sempre di Capanna, più ‘accogliente’ per il lettore, è Lettera a mio figlio sul sessantotto. E’ un libro che libera lo scrittore dalla narrazione cronologica, lasciando pagine fertili per commenti, valutazioni, prospettive.
Insolito e autobiografico è invece Lettere da una città bruciata, di Erri de Luca. Utilizza la forma epistolare, che personalmente non amo, ma che in questo caso rende il libro molto intimo in cui la politica si guadagna un posto al sole, con grande dignità.

Due pillole ulteriori. La prima è A casa, di Guido Viale, sul ’68 e i primi anni settanta a Torino dalle file di Lotta Continua. La seconda è un meraviglioso esempio di fare storia, anche di sé, trasportando il lettore in un'epoca tanto complessa, ma tanto viva. In Piove all'insù viviamo invece gli anni settanta con gli occhi dello studente 'che fa politica', senza dimenticare i drammi personali, gli amori, le amicizie, i compagni che sbagliano...

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