giovedì 9 aprile 2009

Non avevo capito niente

di Diego De Silva - Einaudi

Avete presente quando inavvertitamente, bevendo, vi versate l'acqua sulla maglia? Ecco questo libro è così. Un continuo sbrodolamento, non sta al suo posto, fa annegare il lettore nel marasma delle note a margine che sono di fatto l'ottanta per cento delle pagine. Riducendo la storia, a volte divertente e a volte noiosa, a poche pagine.
Il personaggio protagonista si contorce per tutto il libro in un continuo andirivieni tra logica e follia, tra lavoro vero e finto, tra realtà e sogno.
Non mi piace questo libro, non mi diverte per nulla, e se l'autore voleva fare 'l'originale', ci è riuscito completamente. Nel peggio.
E pensare che le prime pagine mi avevano affascinato.
Mah, come tutto, anche leggere è un'azione che deve essere conclusa per tirare le somme. Chi si ferma agli incipit è fottuto!

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