Ignoro totalmente lo scopo di questo libro. Raccontare? Sfinire? Irretire? Mostrare culturalmente i muscoli? Ammazzare definitivamente anche il più solerte dei lettori?
Un libro tremendo, questo.
Un libro che elimina fisicamente il lettore, anche quello che ha un'incurabile curiosità per la storia, per la storia dell'arte, per il rinascimento. E che è affascinato dalle ricostruzioni psedu-storiche, dalla storia rom
La storia del Tintoretto come un continuo flash back dal letto di morte dello scrittore, che si guarda indietro e si rivede nella sua vita ormai alla conclusione. Un libro cupo, stirato in continuazione, in cui molto è sottointeso, e tanto altro è ripetuto fino alla noia.
Nobbuono dicevano a 'Quelli della notte'.
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