
Bene prendete questo libro. Poi mi dite.
È il secondo della serie anni ’70 di Colin Dexter, che Sellerio sta pubblicando (è appena uscito il terzo).
Nell’Inghilterra perbenista e bacchettona, di provincia, il commissario Morse (proprio come l’alfabeto) si aggira per le strade dell’area intorno a Oxford alle prese con la scomparsa di una ragazza liceale.
E sapete il bello di questo personaggio dalle capacità improbabili qual è?
È la sua incapacità a concentrarsi, a non volare via con la mente, a trattenersi dal bere troppa birra, che lo portano direttamente a prendere cantonate continue e reiterate, fino alla soluzione finale, tra l’altro sospesa. Un uomo che probabilmente nella vita reale perderebbe il posto o verrebbe inviato a dirigere il traffico. Ma ha il suo fascino, un po' melanconico.
È un libro piacevole, di ampio svago, letto stancamente durante le vacanze pasquali tra una pioggia e l’altra. Una buona compagnia.
Ne ha scritti tredici.
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