martedì 10 aprile 2012

La carta più alta

di Marco Malvaldi - Sellerio


La maldicenza, il pettegolezzo sono ‘malattie’ umane, che si manifestano all’ennesima potenza in un piccolo paese di provincia. Aggiungici quattro anziani che non hanno nulla da fare tutto il giorno, un bar gestito dal nipote e la frittata è fatta.
E il caos è servito.
Un omicidio del passato, un affare poco pulito, la rincorsa di eredi al patrimonio, sono gli elementi fondamentali di questo intricato giallo di provincia in cui il solito Massimo, barista di professione, viene trascinato dalle lingue lunghe dei vecchietti al tavolo sotto l’olmo, e dalla loro voglia di rompere la noia quotidiana.
Lo scenario è sempre lo stesso, i personaggi uguali a se stessi, la forza e le piccolezze del piccolo centro toscano le consuete. 
Eppure, ogni volta Malvaldi ha la capacità di nascondere l’eventuale ritualità e la pericolosa noia del lettore attraverso uno stile veloce, determinato e soprattutto ‘moderno’.
Una modernità che vuol dire sapere dare al lettore quello che vuole, accelerare dove serve, fermarsi a pensare quando è necessario.
Questo è saper scrivere.
E Malvaldi lo sa fare.

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