martedì 10 aprile 2012

La fuga del signor Monde

di Georges Simenon - Adelphi


Dedicato a chi è riuscito a scappare. Dedicato a chi riesce a fuggire. Dedicato a chi, almeno per un po’, è riuscito a scomparire.
Il signor Monde, la mattina del suo compleanno, mentre il suo autista lo sta portando al lavoro, come ogni giorno, decide di scomparire, lasciando moglie e figli, azienda, passato e la sua vita di tutti i giorni. Si rade, si cambia, prende il primo treno verso la costa azzurra e corre a vedere il mare.
Poi incontra una donna, trova un lavoro, vive un’esistenza agli antipodi della sua storia. Fino a incontrare la sua ex moglie che gli sconvolgerà di nuovo la vita fino alla soluzione finale, forse inattesa.
Simenon affronta uno dei suoi temi più cari. La ribellione del borghese, forse piccolo piccolo, che un giorno si ritrova a cercare una nuova via, una nuova vita.
L’ipocrisia di tutti i giorni, i finti affetti, le consuetudine sociale: cancellate con un colpo di spugna per ritrovarsi a vivere, forse per la prima volta, la ‘propria’ vita, e non quella che gli altri ci hanno imposto.
E allora Nizza, la ragazza del casinò, il gioco d’azzardo...
Simenon ha la capacità di sbatterci in faccia quello che tutti intimamente pensiamo, che tutti ci domandiamo: siamo felici?
Sempre più sublime, l’autore belga. 
La mia speranza è che la pubblicazione di tutti i romanzi, che Adelphi ha intrapreso, non finisca mai.

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