lunedì 15 ottobre 2012

Il conto delle minne

di Giuseppina Torregrossa - Mondadori


No, non è un libro che lascia il segno. Anzi, ammorba un po' e non vedi l'ora di finirlo
La sicilianità ok; l'amore tra una nonna e una nipote passi; le ricette e l'anedottica vanno bene; ma dopo un po' il libro ti scappa di mano, ti esce dalla testa senza lasciare alcun segno.
Io mi sono annoiato a morte, cercando di non arrendermi ai luoghi comuni e agli instancabili tentativi dell'autrice di distinguersi dalla 'solita' letteratura geolocal che il nostro paese, ripetutamente, ci propina.
Sono stufo dei soliti regionalismi, delle tradizioni sbattute in faccia a chiunque con la pretesa di essere cultura.
Soprattutto di quelle che provengono da zone dell'Italia (sia al nord che al sud, intendiamoci) che non accettano che il tempo passi e che, con la scusa delle 'tradizioni' frenano sviluppo, cervelli e idee.
Il libro si riscatta solo nella parte finale, in cui almeno la protagonista - per la sua gioia - si riappropria della vita divertendosi, sessualmente parlando, senza negarsi nulla. Almeno in quella parte ci si 'diverte'.
Eccheccavolo...

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