venerdì 19 ottobre 2012

Morto due volte

di Marco Vichi - Guanda

Il grande Vichi si diletta con forme nuove, con stili diversi, facendoci vedere come è fatto, sebbene a carboncino, il vero viso di Bordelli. Un'emozione!
I puristi, i difensori presunti del libro tradizionale, forse storceranno il naso, gridando alla violazione della libertà di immaginazione da parte del lettore.
Io invece urlo alla genialità dell'operazione.
Un'operazione che dimostra una grande forza e una grandissima sicurezza da parte di Vichi.
La vicenda è affascinante perché coniuga il presente con il passato, perché trascina Bordelli in una sporca storia legata alla guerra, fatta di bassezze, di furti, di tombe 'doppie' e di arricchimenti facili.
Adoro gli scrittori che si addentrano in mondi diversi, che si mettono in gioco.
Vichi è straordinario.
Pochi lo sono, pochissimi.

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