giovedì 4 giugno 2009

Lessico famigliare

di Natalia Ginzburg - Einaudi

Di questo libro (classe 1963) si è scritto di tutto e di più. Io, povero untorello di pagine, non posso certo aggiungere nulla di originale.
Ma voglio comunque far riflettere su due aspetti fondamentali dell'opera di Natalia Ginzburg.
Il primo è il vero e proprio lessico utilizzato in famiglia. Un padre un po' padrone e un po' clown che coniava e inventava parole e frasi per definire e descrivere situazioni, sentimenti, atteggiamenti, difetti. Era tranchant nei suoi giudizi ma, come rivela la stessa autrice nel libro, 'una di quelle frasi o parole ci farebbe riconoscere l'uno con l'altro, noi fratelli, nel buio di una grotta, fra milioni di persone'. Un forte elemento d'identità e di coesione, che poche famiglie hanno.
Il secondo si lega allo scenario politico e sociale dell'epoca. E quindi le leggi razziali, il fascismo, le persecuzioni, la prigione, le fughe.
E' un libro difficile da commentare, da raccontare. Ma facilissimo da amare.
Da leggere con/far leggere ai propri figli.

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