domenica 8 aprile 2012

La pentola dell'oro

di James Stephens - Adelphi


Ormai di libri ne ho letti molti, non sono più un ragazzino, ahimè.
Ma questo li batte tutti per stramberia, fantasia, follia narrativa e per una storia che non ha né capo né coda.
Un libro fantastico, che ci porta per mano nel mondo fantastico dei folletti irlandesi, dei boschi fatati, sotto la guida di un cosiddetto filosofo che oltre ad ammorbare tutto e tutti con i suoi interventi verbosi, con le sue discussioni storico/filosofico/sociali, parte un giorno alla ricerca di un dio per cercare di convincerlo a liberare una fanciulla.
La storia è folle di per sé.
Ma è il continuo uscire e entrare nella trama, la costante eccentricità di quello che succede, gli incontri al limite non tanto del realismo ma dell’ospedale psichiatrico, che rende questo viaggio della fantasia straordinario, unico e sicuramente insolito.
Si fa fatica a leggerlo. Si fa fatica a finirlo. Bisogna avere la mente pronta, e soprattutto, leggerlo velocemente.
Il rischio è perdersi in qualche bosco della verde Irlanda alla ricerca, perché no?, anche noi, di qualche dio nascosto e protetto da qualche folletto dall’aspetto simpatico, sperando di raccogliere la pentola dell’oro nascosta sotto quell’albero.

1 commento:

  1. Un'opera particolare, interessante! , me la segno! :-)
    Dalia

    RispondiElimina

 
Paperblog